Un Paese straordinario che sa stupire e non si fa dimenticare.
“Madre di pietra, spuma dei condor/Alta scogliera dell’aurora umana”.
Sono i versi con cui Pablo Neruda celebra uno dei luoghi più straordinari al mondo.
Un luogo che da solo vale una visita in Perù: Machu Picchu. È uno dei siti archeologici più misteriosi del pianeta.
Benchè molti dei suoi segreti siano stati svelati, basta passeggiare tra le rovine per rendersi conto dell’atmosfera di magia che ancora lo avvolge. Un nido di condor tra due montagne, a picco sul fiume Urubamba, in cui ogni costruzione ha un significato che trascende quello che i nostri occhi possono vedere.
Qui emerge in tutta la sua dirompente forza il rapporto che legava e lega gli uomini andini alla natura.
E così i grossi massi che formano i templi si fondono con la Pacha Mama, la madre terra, ma, nello stesso tempo, sono in rapporto diretto con il cielo e i suoi astri, primo fra tutti il sole, venerato dagli Incas e da chi li ha preceduti. Di più: l’orientamento delle strutture è influenzato anche dalla posizione delle montagne che circondano il sito e che sono ritenute sacre perché sulle loro cime abitano gli Apu, spiriti guida.
Uno ci potrebbe passare la vacanza, a Machu Picchu. Perché ogni angolo, ogni pietra, ogni sentiero nascondono segreti e affascinano per quello che sono e per quello che rappresentano. E soprattutto trasmettono emozioni, sensazioni, vibrazioni.
È come se gli antichi abitanti di questo luogo fossero ancora lì, per farci conoscere i loro saperi, per farci capire come vivevano e in cosa credevano prima che i conquistatori spagnoli, che qui non sono arrivati, annientassero le civiltà andine. O meglio ci tentassero.
Perchè andare in Perù significa capire che le antiche tradizioni sono ancora presenti, intrise della loro ancestrale spiritualità e del loro panteismo che si sono mischiati al cattolicesimo, dando vita a un sincretismo religioso molto particolare. E questo è sicuramente uno degli aspetti più affascinanti di questo Paese che offre davvero tanto a chi lo visita.
A partire da Cusco, l’antica capitale del Tahuantinsuyo, il potente impero degli Inca, che si estendeva (attraversato da una rete stradale ancora percorribile) ben oltre gli attuali confini peruviani.
L’Ombelico del mondo, come era chiamata la città, è un vero gioiello con i suoi edifici coloniali costruiti sopra le precedenti strutture incaiche, i cui possenti muri secolari sono un incastro perfetto di gigantesche pietre che combaciano perfettamente.
Qui come in tutti i siti archeologici della Valle Sacra, da Ollantaytambo a Sacsayhuaman, solo per citare i più noti. Tuttavia non sono solo gli antichi luoghi degli Incas ad incantare per il loro splendore.
Prima di loro questa terra è stata abitata da altre civiltà che ci hanno lasciato testimonianze per certi versi ancora più misteriose. Come le linee di Nasca. Enormi geoglifi tracciati nel deserto, rimuovendo le pietre dalla superficie e creando un contrasto cromatico con il terreno sottostante che dà origine a più di 800 figure, tra cui molti animali della zona (ragno, scimmia, colibrì, condor, balena, ecc.).
Grazie al clima particolarmente secco e poco ventoso, i disegni (realizzati tra il 300 a.C. e il 500 d.C.) sono giunti fino a noi e si possono ammirare solo sorvolando la zona con dei piccoli aerei. Ecco quello che stupisce e incanta: da terra non sono visibili. E non lo erano neppure da chi li ha realizzati. Destinati dunque, molto probabilmente, solo agli dei.
L’antica civiltà Nasca ci ha lasciato anche splendide suppellettili, tra cui vasi di ceramica e stoffe (ora conservate nei musei della zona) e cimiteri dove è ancora possibile vedere i luoghi di sepoltura contenenti le mummie.
A proposito di mummie, da non perdere assolutamente, nel Santuario Andinos di Arequipa, “Juanita”.
Scoperta nel 1995 sul Monte Ampato, era un’adolescente appartenente alla famiglia reale e fu offerta in sacrificio agli dei delle montagne. È perfettamente conservata, nonostante siano passati 500 anni.
Ma ad Arequipa, la “città bianca”, sotto i tre vulcani con le cui pietre (tufo bianco, appunto) è stata costruita, è bello anche perdersi nei vicoli del Monastero di Santa Catalina, di epoca coloniale, e farsi raccontare le leggende legate a questo luogo di preghiera e perdizione.
Non solo archeologia, cultura ed arte. Il Perù del Sud offre anche una straordinaria ricchezza naturalistica.
Da Paracas, cittadina costiera al centro di una Riserva Naturale, si raggiungono le isole Ballestas dove vivono numerose colonie di animali marini: varie specie di uccelli, pinguini di Humboldt e leoni marini.
Bella la laguna naturale di Huacachina, con le sue alte dune di sabbia dorata ed emozionante la visita dei parchi nazionali del Manu e di Madre de Dios, per respirare il profumo di un’Amazzonia ancora intatta, dove la fauna è assolutamente protagonista.
Ma, come dicevamo all’inizio, è il condor il re incontrastato di questo Paese. E dunque è giusto rendergli onore visitando il Canyon de Colca, uno dei più profondi del Pianeta, dove è possibile osservare il maestoso uccello volteggiare tra montagne alte più di 5000 metri.
C’è ancora un luogo assolutamente imperdibile nel Perù del Sud: il Lago Titicaca . È il bacino naturale navigabile più alto del mondo e, sulle sue rive, si sono sviluppate importanti civiltà, tra cui quella degli Aymara che ancora oggi abitano in questa zona e hanno conservato la loro lingua e le loro tradizioni.
Oltre a loro, gli Uros che abitano su isole galleggianti fatte con le canne di totora. Con i loro volti scuri, bruciati da un sole che non dà tregua, vi accolgono sorridendo e vi spiegano perché da secoli hanno deciso di vivere su questi “zatteroni” molleggiati che possono spostare a seconda delle necessità.
Più al centro del lago, l’isola di Taquile, dove vi sorprenderete osservando gli uomini che, vestendo il loro abito tradizionale, il chullo, “fanno la maglia”, creando manufatti di straordinaria bellezza, rinomati in tutto il Paese.
Sulle sponde del lago Titicaca poi, i siti archeologici. Tra questi Sillustani, un antico cimitero con maestose torri funerarie poste in un luogo incantevole. E qui è davvero possibile percepire l’energia che emana da questo sito magico, sacro. Sacro per le civiltà pre-incaiche e per gli stessi Incas che proprio dal lago Titicaca fanno discendere la loro reale stirpe.
Per visitare il Sud del Perù è necessario transitare da Lima, la capitale del Paese. Una città che negli ultimi anni ha conosciuto uno sviluppo stupefacente e che oggi, con i suoi monumenti, i suoi musei, i suoi quartieri moderni, i suoi ristoranti stellati, è davvero la vetrina delle immense ricchezze che offre il Perù.
Perché andare in Perù significa fare un viaggio culturale, archeologico, naturalistico, antropologico, culinario.
Significa visitare un Paese che sa sorprendere e che non sarà possibile dimenticare.
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