Una buona notizia arriva dal polmone verde del Pianeta: il Perù ha deciso di creare due aree speciali per salvaguardare le tribù incontattate dell’Amazzonia. Con il termine tribù incontattate ci si riferisce a gruppi tribali che non hanno mai avuto contatti con la società dominante. Nel caso del Sud America, la definizione comprende quelle tribù che hanno avuto contatti in passato con gli invasori provenienti dall’Europa, ma si sono ritirati nei luoghi più remoti del continente per sfuggire alle violenze.
Il Perù è il terzo Paese del Pianeta, dopo Papua Nuova Guinea e Brasile, con il numero maggiore di tribù incontattate.
È di pochi giorni fa la notizia che il governo peruviano ha deciso di creare in Amazzonia due riserve per proteggere le tribù che non hanno mai avuto contatti con il resto del mondo. Le riserve, chiamate Yavari Tapiche e Yavari Mirin, si trovano nello stato di Loreto, nell’area nord orientale del Paese, e occupano complessivamente una superficie di oltre 2,5 milioni di ettari.
Si stima che qui vivano sette gruppi tribali, una frazione di tutta la popolazione complessiva di quel luogo affascinante e sterminato chiamato Amazzonia. L’area dichiarata riserva protetta è da anni sotto pressione da parte dei gruppi di potere interessati all’esplorazione petrolifera della regione e al taglio del legname. È inoltre in fase di studio la costruzione di una nuova grande strada, che metterebbe seriamente a repentaglio la sopravvivenza delle tribù.
Oltre alla distruzione dell’ecosistema, i membri delle tribù incontattate si troverebbero ad affrontare malattie verso le quali non hanno sufficienti anticorpi, come il morbillo o l’influenza. Il rischio di epidemie è quindi estremamente elevato.
La brutta notizia è che il governo peruviano non ha esplicitamente escluso di poter effettuare esplorazioni petrolifere nell’area, come sottolineato da Survival International, organizzazione che si batte da anni per la sopravvivenza e la tutela delle tribù incontattate in tutto il mondo.
La creazione delle due riserve è comunque un segnale positivo, per continuare a preservare l’unicità naturale e sociale dell’Amazzonia.
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