Il Rajasthan è una destinazione bellissima, che affascina il viaggiatore per la sua storia, la sua natura e la sua cultura.
Il Rajasthan vanta inoltre un’architettura straordinaria, tra le più ricche dell’India.
Dalle sontuose residenze private ai forti che si ergono sulle colline a difesa delle città, l’architettura del Rajasthan vale da sola un viaggio.
Espressione più autentica dell’architettura rajasthani è la scuola Rajput, sviluppata a partire dalla seconda metà del XV secolo. Questa data segna l’inizio dell’epoca d’oro per la regione: grazie a un rinnovato benessere economico, i maharaja danno il via a costruzioni imponenti in tutta la regione, come simbolo di potere e di competizione tra i diversi regni: una gara al bello e al lusso in tutte le sue molteplici forme.
La scuola Rajput si basa su un mix equilibrato di architettura hindu e mussulmana. L’influenza moghul è particolarmente evidente nelle decorazioni e nei complessi motivi geometrici che arricchiscono le facciate dei palazzi.
A ciò si aggiungono gli affreschi e bassorilievi raffiguranti figure umane e divine, assenti nella tradizione mussulmana.
Esistono inoltre sostanziali differenze geografiche e religiose all’interno dello stato. Una testimonianza è rappresentata dalle residenze private dei ricchi mercanti jainisti di Jaisalmer, decorate con una profusione di statue che ancora oggi è possibile ammirare nella città d’oro del Rajasthan.
Rispetto all’epoca moghul, a partire dal XVI secolo i raj iniziano la costruzione di imponenti forti sulle colline, come elemento di difesa delle principali città e di controllo del territorio. Questo determina un’ulteriore spinta all’architettura e alla creazione di grandi progetti, come ad esempio a Jodhpur.
Elementi sempre presenti nell’architettura rajasthani sono il jharokha, un balcone protettivo riparato con il jali, una pietra perforata a motivi geometrici, e il chhatri, un piccolo gazebo con tetto semisferico utilizzato come cenotafio.
I chaatri venivano costruiti nel luogo dove venivano cremati i defunti e ospitavano all’interno una statua in pietra.
Le residenze private dei raj, chiamate havelis, presentavano caratteristiche comuni. Erano realizzate intorno a due cortili centrali sui quali si aprivano le camere da letto, con un piano superiore caratterizzato da una ampia galleria.
Il primo cortile era destinato agli ospiti e ai visitatori, mentre il secondo era riservato alla famiglia e agli amici più stretti.
Sul primo cortile si apriva la durbar, la sala dove il raj si riuniva con i nobili (durbar).
Queste sale erano riccamente decorate con mosaici di vetri colorati, porcellane e affreschi raffiguranti scene di vita quotidiana e immagini sacre. Oggi molte delle antiche havelis sono state ristrutturare e ospitano hotel di lusso.
Ora che sapete quasi tutto sull’architettura del Rajasthan non resta che partire!
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