Abbiamo già introdotto, parlando di Machu Picchu, il tema dei siti Patrimonio dell’Unesco del Perù. La ricchezza e la varietà del paese si esprimono anche nella quantità di bellezze tutelate da questo importante riconoscimento; quindi lasciamo spazio al secondo patrimonio culturale e naturalistico degno di nota: il sito archeologico di Chavín de Huantar.
Situato in una valle delle Ande nella provincia di Anchas, a 3.185 mt di altitudine e a circa 450 km a nord di Lima, il villaggio di Chavín rappresenta la culla da cui ha avuto origine la cultura omonima, considerata una delle più antiche del Sud America, sviluppatasi all’incirca tra il 1.000 e il 300 a.C. Questo luogo di culto risale dunque al periodo pre-ispanico e rappresenta oggi uno dei siti più ammirati e conosciuti, soprattutto per la sua sorprendente immagine d’insieme composta da un complesso di terrazze, piazze e circondata da strutture interamente in pietra.
Il centro cerimoniale di Chavín fu scoperto attorno al 1920 dall’archeologo peruviano Julio C.Tello e lentamente riportato alla luce grazie agli sforzi congiunti dell’Università Federico Villareal e della Fondazione Wolkswagen, sotto la supervisione dell’Istituto Nazionale della Cultura.
Dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1985 il sito archeologico di Chavín accoglie i propri visitatori all’interno della Plaza Mayor, punto d’ingresso del sito, scavata al di sotto del livello del suolo e circondata da scalinate di pietra nera e bianca. Il centro religioso è totalmente edificato in pietra, con tunnel sotterranei e una serie di strutture piramidali.
All’interno del complesso, sugli archi e sulle colonne, si possono apprezzare figure in bassorilievo che uniscono caratteri felini con quelli d’uccelli rapaci e di rettili, elementi sempre presenti nell’iconografia Chavín.
Dalle scalinate in fondo alla Plaza Circular, piccola area circolare dove originariamente si eseguivano riti propiziatori, si accede a una serie di gallerie sotterranee, utilizzate come magazzini per le offerte dei devoti o per lo svolgimento di particolari riti privati. Nelle gallerie sotterranee si può osservare il Lanzón, un grande monolite alto 3.75 metri, dalla forma di una gigantesca punta di lancia.
Un vero spettacolo che non stupisce tanto per la sua bellezza artistica quanto per la sua storia, per la sua immagine di luogo sacro, teatro di sacrifici e riti millenari.
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