Bisogna dirlo subito chiaramente: il posto non è per tutti. Tra i più suggestivi e affascinanti luoghi che l’India possa offrire può anche causare un comprensibile turbamento. Si tratta di Deshnoke o il Tempio dei Topi.
Deshnoke è una piccola cittadina situata 32 km a sud di Bikaner lungo l’autostrada nazionale Bikaner-Nagaur-Jodhpur nelle vicinanze del confine con il Pakistan. Pare che il nome derivi da Dusnok, ovvero dieci angoli, poiché l’originario villaggio di Deshnoke si trovava all’estremità di dieci angoli di altrettanti villaggi. Deshnoke è una delle mete di pellegrinaggio e uno dei centri religiosi più importanti e conosciuti non solo del Rajasthan ma di tutta l’India. Qui a Deshnoke nel XIV° secolo visse Karni Mata, al secolo Ridhubai.Settima figlia di Mehoji Charan, pare che sin dall’età di sei anni desse prova di possedere poteri di guarigione. Rimasta presto vedova e in seguito a numerosi miracoli a lei attribuiti, numerosi templi vennero a lei dedicati anche mentre era ancora in vita. Veniva considerata come l’incarnazione della dea Durga e il tempio Karni Mata di Deshnoke è uno dei più belli e dei più famosi a lei consacrati.
Il tempio è costruito interamente in marmo, si compone di cupole d’argento e dorate e di enormi cancelli argentati.
La sua costruzione, ultimata solo nel ventesimo secolo, avvenne per volere del Maharaja Ganga Singh dopo la scomparsa della saggia Karni Mata dalla sua casa. Ma al di là della indubbia bellezza architettonica e della ricchezza degli ornamenti che lo arricchiscono, il tempio di Deshnohe è conosciuto, visitato ed ammirato per la singolarità dei suoi ospiti d’eccezione.
Migliaia e migliaia di ratti trovano infatti qui non solo rifugio, ospitalità e cibo ma una vera e propria venerazione.
È sicuramente difficile per il turista sia comprendere il perchè di tanta devozione verso i topi sia aggirarsi, scalzo, tra un’orda di topi. Racconta la leggenda che Karni Mata pregò inutilmente il dio della morte Yama di restituire la vita al figlio di un narratore. In seguito al rifiuto del dio ma con la sua approvazione, Karni Mata decise di far reincarnare il figlio morto del cantastorie e tutti i cantastorie in un topo.
Questi topi sono quindi dei bambini reincarnati e forse solo vedendoli così ci si può aggirare per il tempio senza paura e senza ribrezzo ma quasi con tenerezza e commozione. La stessa tenerezza e commozione che vede ogni giorno, tutto l’anno, migliaia e migliaia di devoti offrire dolci e cereali ai piccoli ospiti. Tanto è sincero l’affetto e tanto è profonda la fede verso questi animaletti che quando uno di questi muore viene sostituito da uno in oro!
Anche questa è l’India.
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