Qual è la reale origine del teatro occidentale? Bisogna andare a ritroso sin all’antichità greca in cui attori dal volto coperto da una maschera raccontavano storie tramite la propria voce.
La mimica facciale era del tutto assente perché sostituita da diverse maschere, che restituivano i sentimenti più puri che avvolgono l’animo umano: paura, rabbia, gioia o dolore.
Una storia piuttosto simile avvenne in Oriente, in particolar modo in India dove, all’incirca 400 anni fa, si sviluppò il Kathakali. Si tratta di una forma espressiva che combina diverse discipline tra di loro, in quanto i protagonisti di questo spettacolo sono abili danzatori, teatranti, musicisti e, soprattutto, custodi di antichi rituali.
Questi attori, proprio come quelli greci, indossano una maschera, anzi un vivace trucco facciale che permette di modificare i propri lineamenti in rigide composizioni, volte a richiamare antiche divinità. Questa danza rituale indiana vuole porre l’obiettivo su una tematica principale: l’eterna lotta e contrasto fra il bene e il male, narrando così storie epiche induiste che grazie alla trasmissione orale sono giunte sino ai nostri giorni.
Prima si alludeva all’importanza delle doti danzanti dei vari sceneggianti, in quanto proprio attraverso passi di danza pura, chiamati Nritya, avviene una particolare interazione con attori chiamati a recitare unicamente con il proprio corpo, con la propria mima, termine indiano Abhinaya.
Se in Occidente particolare attenzione si riponeva alla maschera e ai minimi moti svolti dal teatrante, in netto contrasto è la Kathakali. Essa pone particolare accento sugli infiniti movimenti, facciali o fisici, che i protagonisti sono chiamati a compiere nell’arco della rappresentazione.
Come è possibile assistere a questo meraviglioso spettacolo che ha origini sin dalla notte dei tempi?
Il Kathakali si svolge, ancora a oggi, nelle zone più remote e rurali dell’India, in particolar modo nei monti del Kerala, perché per scoprire le vere tradizioni indiane ogni turista è chiamato a percorrere sentieri non battuti, strade non convenzionali, che lo porteranno a perdersi per poi ritrovarsi.
Lascia un commento