Il mistero delle linee di Nazca. Nazca. Sud del Perù. A 50 chilometri da Ica, in un’area desertica tra le più affascinanti del paese si trova un mistero apparentemente inspiegabile, da sempre fonte di indagine da parte degli studiosi ed elemento magico per i visitatori di tutto il mondo.
Stiamo parlando delle linee di Nazca, incisioni di grandi dimensioni sul terreno raffiguranti animali, divinità e altri soggetti non ancora oggi identificati.
Il mistero che ruota attorno alle incisioni riguarda sia la dimensione (alcune di esse raggiungono i 300 metri di lunghezza e si possono ammirare solo in volo) sia l’origine: secondo alcuni studi, infatti, le linee di Nazca rappresenterebbero la testimonianza di una cultura risalente a tre secoli prima dell’era cristiana.
Il popolo Nazca non poteva certo conoscere le odierne tecniche di volo: come vennero tracciate queste figure? Quale tecnologia fu utilizzata? E per quale motivo scelsero di tracciarle proprio in quell’area?
Tante le teorie che cercano di dare risposte a queste domande. La più autorevole è quella della ricercatrice Maria Reiche, secondo la quale le linee di Nazca rappresentano un calendario astronomico le cui figure rappresentano le differenti fasi solari.
Marie Reiche fu la prima a scoprire l’antica pratica di fare delle tracce sul suolo duro e secco del deserto, per poi ricoprirle con pietre trasportate da lontano. Il gesso presente nella zona avrebbe aiutato a fissare, per migliaia di anni, le figure più celebri, quali il colibrì, il ragno, il condor e la scimmia.
Ogni anno vengono alla luce nuove conoscenze, vengono scoperte sconosciute città preistoriche, fatti nuovi scavi; ma tutto ciò infittisce ancora di più il mistero che circonda quest’area. Un mistero enigmatico che le linee e le sue straordinarie figure, dichiarate nel 1994 Patrimonio Culturale dell’Umanità, nascondono e custodiscono gelosamente.
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