Lima, capitale del Perù, nasce come città coloniale, fondata da Francisco Pizarro il 6 gennaio 1535 con il nome di Ciudad de los Reyes, ovvero dei Re Magi, in omaggio al giorno della fondazione.
Immediato fu lo sviluppo e la fioritura per tutto il Seicento, durante il quale la città divenne il centro più importante di tutta l’area latino americana. Questo intensa crescita fu stroncata nel 1746 da un potente terremoto che distrusse quasi interamente la città; tuttavia la ripresa tempestiva e veloce continuò per i due secoli successivi sino alla travolgente crescita urbanistica e di popolazione che ha visto l’apice dopo la prima metà del Novecento.
Oggi Lima si presenta come una metropoli enorme di circa otto milioni di abitanti e piena di sfaccettature: lo sguardo di un visitatore spazia dalla modernità del centro affari di San Isidro e delle aree ricche di recente fondazione, si intreccia con il centro storico dai toni coloniali e si scontra con le aree periferiche, i pueblos jovenes, baraccopoli sorte ai margini della città.
L’impianto coloniale è ancora ben visibile nella struttura urbanistica stradale, che ricalca lo schema spagnolo con le strade disposte a scacchiera, ma soprattutto nell’affascinante centro storico.
Passeggiando per il centro si costeggiano le grandi residenze coloniali con i tipici balconi di legno traforato e le mura dipinte di rosso e ocra fino a giungere alla Cattedrale, ispirata a quella spagnola di Jaén, che si affaccia sulla centralissima plaza de Armas.
Lima è l’emblema del sincretismo tra cultura e modernità: non a caso nel 1991 è stata nominata Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
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