L’India non è più il paese misterioso delle nostre letture dell’infanzia. La sua industria cinematografica, soprannominata Bollywood (Bombay+Hollywood), è la più grande del mondo. E a dispetto dei suoi trecentotrenta milioni di dei, l’India è oggi una superpotenza del software.
Il mistero se n’è andato da tempo, visto che è visitata ogni anno da sei milioni di turisti, che assicurano un introito di 2 miliardi di dollari. C’è dunque l’India iconica del Taj-Mahal, il mausoleo di Agra che è diventato famoso come la Tour Eiffel.
Ma per fortuna c’è anche un’altra India, quella rurale, dove continua a vivere con ritmi senza tempo la maggior parte del miliardo e rotti di questa nazione che forma il 16,9% della popolazione mondiale e che cresce con un impressionante tasso demografico dell’1,6% all’anno.
È in quest’India fuorimano, dove non ci sono i grandi alberghi delle catene internazionali che il viaggiatore può trovare ancora l’anima di questo immenso paese grande undici volte l’Italia.
Negli ultimi anni anche i maharaja, che per secoli hanno dominato la società indiana, hanno dovuto venire a patti con la modernità. Sono ormai numerosi i palazzi riconvertiti totalmente o solo in parte in alberghi per consentire di tenere testa alle spese di manutenzione e di restauro, senza le quali queste preziose dimore signorili sarebbero inesorabilmente crollate.
Ci sono edifici sontuosi come il City Palace di Udaipur affacciato sul Lago Pichola, proprio in faccia all’isola-palazzo Jag-Mandir in cui è ambientato Octopussy, operazione piovra, tredicesimo episodio di James Bond.
Le camere nel vecchio edificio, il Fateh Prakash, permettono di immergersi nelle atmosfere dell’India coloniale britannica, quella di Passage to India di Forster per intenderci. Ma ci sono anche residenze di campagna o addirittura vecchi castelli medioevali un po’ dimenticati, perché fuori dai classici circuiti del Rajasthan.
A un centinaio di chilometri da Udaipur si trova la residenza di campagna di Shahpura Bagh, un insieme di antiche dimore bianchissime immerse in un parco. La casa è diretta dalla nipote dell’attuale maharaja, un compassato signore dall’impeccabile educazione britannica, che continua a vivere nell’edificio con la sua famiglia.
Del tutto diverso il forte di Sardargarh, che si trova a una novantina di chilometri da Udaipur.
È una massiccia costruzione militare del Settecento, in cui si aprono meravigliosi cortili ricchi di vegetazione. Dalle logge il panorama sulla cittadina meridionale è incantevole. Nelle vicinanze si trova il tempio jainista di Ranakpur, che è una fra le più fantastiche creazioni dell’arte indiana.
Franco Brevini
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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