E’ il monumento religioso più importante e famoso di tutto il Myanmar, un trionfo di arte e spiritualità: entrate insieme a noi nella Pagoda Shwedagon. Siamo a Yangon, ex capitale del paese, una città dal fascino curioso dove l’oriente incontra l’occidente. Qui, su una collina a ovest del lago Kandawgyi, si trova un capolavoro unico.
E’ la Pagoda Shwedagon, il monumento più importante di Yangon e il luogo di pellegrinaggio più sacro per i buddhisti del Myanmar.
Svetta con i suoi 99 metri di altezza ed è visibile da tutta la città anche di notte, quando splende di decine di luci. Quando si parla della pagoda ci si riferisce in realtà a un grande complesso architettonico, all’interno del quale ci si perde tra decine di pagode più piccole, statue di Buddha e templi.
Conosciuta con il nome di Shwedagon Zedi Daw e Pagoda d’Oro, la Pagoda Shwedagon è stata costruita tra il sesto e il decimo secolo dopo Cristo, nonostante secondo la leggenda la sua fondazione risalga a 2.600 anni fa.
La cupola centrale della Pagoda Shwedagon è letteralmente impressionante: è quasi interamente ricoperta d’oro e ulteriormente impreziosita da circa 7.000 tra diamanti, rubini, topazi e zaffiri, mentre in cima svetta un diamante di 72 carati.
Tutta la struttura si caratterizza per l’opulenza e la ricchezza di dettagli, che testimoniano perfettamente lo stile architettonico e artistico della cultura birmana.
Nel corso dei secoli la Pagoda Shwedagon è stata costantemente oggetto di interventi di ristrutturazione e manutenzione, anche in seguito ad alcuni terremoti. Come risultato, oggi l’intera struttura è ricoperta da qualcosa come venti tonnellate d’oro.
Ma la Pagoda Shwedagon è anche e soprattutto spiritualità e fede. Al suo interno sarebbero conservati otto capelli del Buddha, e ogni fedele dovrebbe compiere un pellegrinaggio qui almeno una volta nella vita.
Una visita a Yangon non può prescindere da questo luogo magico e impressionante, espressione più autentica della grande cultura birmana.
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