«L’istinto del pellegrino è radicato nel profondo del cuore umano» ha scritto Evelyn Waugh in I Luoghi Santi. Lo scrittore inglese probabilmente non conosceva il Maha Kumbh Mela, ma certamente sarebbe stato affascinato dal più grande pellegrinaggio al mondo, che richiama oltre trenta milioni di fedeli induisti in alcune città sacre dell’India.
Nel 2025 sarà la volta di Prayagraj, l’antica Allahabad, dove un’immensa folla non mancherà a un appuntamento di fede che si ripete da due millenni, tanto da entrare nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Per questo partecipare al Maha Kumbh Mela è per il viaggiatore, il pellegrino e l’osservatore un’esperienza che resta impressa nel cuore
La santità delle acque e delle rive dove si svolge il Maha Kumbh Mela è documentata fino dalla più antica tradizione del Purana, del Ramayana, del Mahabharata. La tradizione ha origine dalla lotta tra dei e demoni per ottenere il nettare dell’immortalità, l’Amrita, contenuto in un vaso, il kumbh.
Durante il combattimento, alcune gocce del nettare caddero in quattro luoghi sacri: Prayagraj, Haridwar, Nashik e Ujjain. Da allora, ogni tre anni in questi siti benedetti dal divino si celebra un’edizione del Kumbh Mela. Ogni dodici anni questo ciclo di devozione culmina nel Maha Kumbh Mela di Prayagraj, che si svolge nel magico punto in cui il fiume Gange incontra lo Yamuna e il mistico Sarasvati. È qui che avvengono i rituali di purificazione, con milioni di devoti che si immergono nelle acque sacre per liberarsi dai peccati e avvicinarsi alla moksha, la liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. I fiumi stessi, che, legati alla vita, sono divinità femminili, rappresentano l’energia della Shakti, la forza vitale dell’universo, consorte di Shiva.
Il momento culminante del Kumbh Mela è lo Shahi Snan o «Bagno regale», durante il quale i Naga Baba, asceti-guerrieri dalla lunga tradizione, si gettano per primi nelle acque. All’alba escono dalle loro tende, cospargendosi di cenere e impugnando spade e tridenti e avanzano verso il fiume come un unico corpo, tra il tuono delle voci e il suono dei tamburi. È una processione sacra, ma è anche un rito di devozione e di coraggio, che apre la strada agli altri pellegrini.
Condotta dagli asceti, la folla si immerge in questo bagno collettivo per purificare il karma e rigenerare l’anima. Gli Shahi Snan devono avvenire in giorni precisi, che sono determinati dall’astrologia e dal calendario lunare, ma devono rappresentare anche il culmine di un percorso spirituale. Accanto ai bagni sacri, durante il Kumbh Mela si svolgono lezioni di yoga, sessioni di meditazione, satsang, «incontri di saggi». Indipendentemente dalla loro fede tutti i visitatori possono partecipare alle cerimonie di preghiera e ai canti sacri che risuonano lungo le rive del Gange.
Durante il Kumbh Mela, Prayagraj si trasforma in una Città Mistica, fatta di milioni di tende, un accampamento vibrante e pulsante di fede, dove è facile incontrare migliaia di asceti itineranti, i sadhu, provenienti da confraternite e da tradizioni spirituali diverse. I campi tendati offrono ai pellegrini e ai visitatori lo spettacolo affascinante di tende che variano da semplici a lussuose, spartane o dotate di ogni comfort. Ma identico è l’afflato di fede e l’ansia di rigenerazione che pervade tutti i convenuti.
In nessun altro luogo è forse possibile vivere così a contatto con la spiritualità dell’India, osservando rituali e processioni e partecipando ad attività come il Seva, il «Servizio disinteressato», o il Kirtan, il «canto devozionale». Oltre alla spiritualità, la mistica città delle tende è anche un microcosmo, in cui si incontrano saggi, guru e, sempre più, anche gurvini, «maestre spirituali», che guidano i pellegrini in un viaggio interiore di esplorazione e comprensione.
Partecipare al Maha Kumbh Mela fa sentire il visitatore parte di qualcosa di più grande. È un’occasione unica per osservare, contemplare e partecipare a un rituale di proporzioni incredibili, dove milioni di anime, provenienti da ogni angolo del Pianeta si uniscono in un atto collettivo di purificazione e di fede. Perché, di là dalle barriere erette dagli uomini, la spiritualità non conosce confini. Tra le acque del Triveni Sangam l’esplorazione dei luoghi sacri diventa un’opportunità per riflettere sulla propria spiritualità, per indagare la connessione tra corpo e anima, per scoprire il significato della vita secondo una visione antica e profondamente radicata nella cultura indiana.
Per arrivare a Prayagraj la maggior parte dei pellegrini affrontano viaggi lunghi e laboriosi e il pellegrinaggio diventa anche un’opportunità per condividere storie, emozioni, scoperte tra uomini convinti che non tutto si esaurisce nella sfera del visibile.
Da sempre attenta ai popoli e alle culture, Earth Viaggi propone un programma speciale per il Maha Kumbh Mela. È un viaggio nella spiritualità indiana, che inizia nella città sacra di Varanasi, prevede un soggiorno a Prayagraj per partecipare alle processioni dei Naga Baba e ai sacri Shahi Snan, e si conclude nei parchi naturali del Madhya Pradesh, dove alcuni safari emozionanti si alterneranno alla scoperta dell’India tribale, tra le comunità Baiga e Gond.
Vivi l’emozione del Kumbh Mela: un viaggio Spirituale Unico
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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