Il delta del Mekong è un paesaggio acquatico di parti verdi, risaie e villaggi in apparenza sonnolenti. È stato formato dai sedimenti depositati dal fiume Mekong, un fiume così grande da conoscere due maree giornaliere e da avere dato vita a un delta così fertile da fornire riso in abbondanza per un intero paese. Riso ma non solo. Canna da zucchero, noci di cocco, innumerevoli tipi di frutta e ovviamente tanto pesce.
A dispetto di questa strabiliante produttività e pescosità, il Mekong è però uno dei dieci fiumi più inquinati al mondo e con i suoi 4.880 km l’undicesimo per lunghezza. Nascendo dall’altopiano del Tibet interessa Cina, Birmania, Laos, Thailandia, Cambogia e Vietnam ed è secondo solo all’Amazzonia per biodiversità. Di tale ricchezza ha preso doverosamente atto l’Unesco nel 2006 quando ha dichiarato la provincia costiera di Kien Giang riserva della biosfera. Il Mekong è chiamato dai vietnamiti Fiume dei Nove Dragoni.
Il nome deriva dal fatto che per un vietnamita un qualsiasi corso d’acqua rappresenta un’importante fonte di vita e una grande forza: quindi un dragone. Nel Mekong in realtà i dragoni sarebbero otto come i suoi estuari; poiché però secondo le credenze locali otto non porta bene si conteggia anche un nono dragone, un estuario molto piccolo e molto corto.
Pur essendo una zona prevalentemente rurale, il delta del Mekong è una delle regioni più densamente popolate e intensamente coltivate. Non è raro intravedere tra i grandi campi, incastonate lungo le strade, delle tombe.
I morti vogliono rimanere sulla loro terra per sempre in modo che coloro che restano non possano venderla.
Tra la fitta vegetazione spuntano anche le numerose fabbriche di caramelle. Sotto tettoie di foglie intrecciate di palma nascono infatti gustose caramelle di cocco e ginger ottenute dalla pressatura e dalla cottura della polpa delle noci di cocco.
Uno dei più noti punti di accesso al delta del Mekong è My Tho, una piccola e tranquilla cittadina a sud di Saigon, da cui si parte per le destinazioni più note come Can Tho e il mercato galleggiante di Cai Rang.
Can Tho è la più grande città del delta del Mekong con i suoi 1,5 milioni di abitanti ed è rinomata per la bellezza delle sue ragazze e delle pagode buddhiste e per la vivacità dei suoi mercati galleggianti. Ci si arriva prevalentemente in autobus da Saigon con l’apertura recente di una nuova autostrada mentre non esistono servizi regolari via fiume.
Can Tho è sicuramente tra le città ideali per conoscere e toccare con mano la ricchezza e le stravaganze del delta del Mekong. Vi consigliamo di provare tutti i tipi di frutta locali, spesso a noi sconosciuti, di giocare una partita a biliardo con i vietnamiti nei loro numerosissimi locali, di farvi fare un rilassante massaggio alla testa prima di farvi tagliare i capelli senza stupirvi del fatto che qui i capelli prima si tagliano e poi si lavano.
Godetevi per strada un caffè forte con tanto latte condensato e ghiaccio, un succo di cocco o di frutta da una delle tante bancarelle o sorseggiate canna da zucchero con ghiaccio in distribuzione anche dalle macchinette.
Alzatevi di buon ora un mattino e raggiungete all’apertura il mercato galleggiante di Cai Ring.
È uno spaccato inebriante e indimenticabile di vita quotidiana. Una miriade di barche, coloratissime e finemente decorate, sfoggiano e trasportano tonnellate di frutta e verdura.
Attrezzate per la siesta con un’amaca e per la cucina, ospitano spesso tutta una famiglia allargata che rema, contratta, urla, mercanteggia. Sin dal primo mattino barche più grandi creano le corsie per quelle più piccole e il corso d’acqua diventa un labirinto, un dedalo di canali dove trovare mango, papaia, ananas, riso, birra, vino e beni di contrabbando come le sigarette. Apre alle cinque per cui sappiate che l’ora di punta è tra le otto e le nove. Non lo troverete in occasione della festa del Tet, il capodanno lunare, ma per questa circostanza avrete sicuramente altro da vedere.
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