Siete amanti delle grandi montagne e dei paesaggi immacolati? Bene, prepariamoci a scoprire alcuni dei migliori itinerari di trekking in Ladakh.
Pochi luoghi al mondo sanno regalare emozioni uniche come il Ladakh. Questa regione d’alta quota è conosciuta anche come piccolo Tibet innanzitutto per l’imponente natura himalayana che ne domina il paesaggio, in modo non dissimile dal vicino Tibet: qui la luce del sole riverbera sul paesaggio creando suggestioni indimenticabili. Inoltre, Ladakh e Tibet condividono la stessa spiritualità millenaria, quella buddhista, ben rappresentata dai grandi monasteri ricchi di storia e antiche tradizioni che si possono respirare anche nei sereni villaggi di pietra.
Il modo migliore per scoprire la bellezza del Ladakh è a piedi, senza dubbio. Gli itinerari di viaggio in Ladakh permettono di ammirare paesaggi mozzafiato, villaggi remoti, non raggiungibili in automobile o fuoristrada e monasteri buddisti. Si tratta di percorsi di alta montagna con un’altitudine variabile dai 3.500 ai 4.300 metri, da effettuare soprattutto tra giugno e ottobre, cioè il periodo ideale a livello climatico.
Ecco alcuni suggerimenti, tra quelli di livello semplice, cioè effettuabili con una buona condizione fisica per affrontare giornate di trekking in Ladakh.
Iniziamo dalla valle di Nubra, uno dei luoghi più spettacolari di tutto il Ladakh. Qui la luce è incredibile, immensa, completamente diversa dal resto del mondo. La valle si raggiunge via terra superando i passi Kardung La o Wari La, a oltre 5.000 metri di altitudine.
Trekking in Ladakh nella valle di Nubra
Uno dei trekking più piacevoli nella valle di Nubra inizia dalla località di Hundar Dok, situata a 4.300 metri. È un piccolo villaggio di montagna dall’atmosfera pacifica e serena, da cui partire per un percorso di circa dodici chilometri che si può effettuare in circa 3-4 ore. Il paesaggio è da favola, un susseguirsi di campi terrazzati, piccole fattorie, ruscelli e ghiacciai. Dopo aver percorso la gola di un vivace affluente del fiume Shyok raggiungiamo la valle ed il villaggio principale di Hunder.
Dalle valli dei fiumi Nubra e Shyok, superato il passo Wari La, ci dirigiamo verso il capoluogo Leh: lungo la discesa ci fermiamo presso il monastero di Tak Tok, che significa letteralmente tetto di pietra. È il punto di partenza per un itinerario di trekking in alta quota di circa dieci chilometri, che prevede circa 100 metri di dislivello in salita e 300 in discesa. Il sentiero si snoda tra villaggi, piccoli tempi e campi coltivati.
Si raggiunge così il monastero di Chemrey, fondato nel 1664 e oggi dimora di venti monaci e dieci novizi. Qui si può ammirare una splendida immagine dorata di Padmasambhava alta tre metri.
Ladakh: la valle di Sham
Un altro bellissimo itinerario è lungo la valle di Sham. Si parte da Tingmosgham, il più grande villaggio dell’area, dove si può visitare l’antico palazzo omonimo. Il percorso conduce al villaggio di Tia, il più antico della regione con i suoi 500 anni di storia. Il trekking è di circa quattro chilometri e prevede un dislivello in salita di 170 metri.
Tia è un curioso villaggio in cima a una collina, merita una visita per il suo labirinto di stradine, cortili e case in pietra.
Da Tia seguiamo il corso del fiume Indo, superiamo di nuovo Leh ed eccoci a Hemis, sede della più grande istituzione religiosa del Ladakh. Il monastero, a 4.000 metri di altezza, si caratterizza per un cortile riccamente decorato e un’imponente statua di Guru Lhakhang alta otto metri. L’itinerario di trekking, della durata di circa due ore e mezza, prevede l’ascesa fino all’eremo di Gotsang. Un luogo mistico e ricco di storia, che testimonia la spiritualità più autentica del Ladakh. Da Gotsang si ridiscende poi a Hemis.
Tornando alla base, da Leh si possono effettuare tranquille camminate per visitare le attrazioni della valle omonima. Il capoluogo del Ladakh si trova a 3.500 metri di altitudine e offre tante cose da vedere, a cominciare dal Leh Palace, costruito su modello del Potala di Lhasa. Si possono raggiungere a piedi anche il monastero di Thiksey, il Sankar Gompa e lo stupa di Shanti, quest’ultimo edificato nel 1991 per promuovere la pace nel mondo.
Scoprire il Ladakh con itinerari di trekking è il modo migliore per vivere a passo lento un’esperienza indimenticabile tra cielo e terra.
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