Al centro di una vasta pianura coltivata per lo più a riso, lungo il fiume Mekong si affaccia Vientiane, la piccola ma vivace capitale del Laos. Le origini e la traduzione del nome Vientiane sono per lo meno dubbie e se difettano di sinteticità, di sicuro brillano per fantasia e poesia.
A seconda delle fonti Vientiane è la bellissima città del Naga dalle sette teste o la città del legno di sandalo o ancora la foresta degli alberi di sandalo del re.
Di sicuro c’è che il nome attuale è una storpiatura del nome Viangcian, operata dai francesi che qui governarono tra il 1893 e il 1953. Sono ancora poche le compagnie internazionali che operano su Wattay, l’aeroporto di Vientiane, eppure anno dopo anno Vientiane cresce nell’ammirazione dei turisti e diventa meta di viaggio sempre più apprezzata.
Pare che i resti più vecchi di Vientiane risalgano all’ottavo secolo dopo Cristo e siano due bastioni di mura ancora visibili dell’antica capitale del regno di Candapuri.
Tuttora ben conservata è anche l’architettura coloniale lasciata in eredità dai francesi anche grazie al fatto che Vientiane venne risparmiata dai bombardamenti americani nel Laos. Con il termine Chantabuli si intende oggi la porzione più vivace e moderna di Vientiane, ricca di alberghi, ristoranti, sede dei principali edifici governativi e di una gradevole passeggiata lungo la riva sinistra del Mekong.
Tra i più antichi e suggestivi templi di Vientiane merita una visita Wat Si Saket, costruito nel 1818 e devastato dieci anni dopo dalla guerra con il Siam, vanta qualcosa come 6840 nicchie che ospitano immagini del Buddha.
Proprio di fronte si trova Haw Pha Kaew, famoso perché ospitava una statua del Buddha seduto ora esposta nell’omonimo tempio a Bangkok. Distrutto nel 1828, quello che si ammira oggi è una copia risalente al 1942, non più quindi un luogo di culto bensì un piccolo museo.
Poco lontano il That Dam ospiterebbe, secondo una credenza popolare, un dragone a sette teste che avrebbe dovuto proteggere la città dal Siam nel 1828. Il Patuxai è certamente uno dei monumenti più famosi e fotografati anche perché ricorda l’Arco di Trionfo di Parigi. In realtà lo stile è decisamente più laotiano e orientale.
In generale il clima a Vientiane è tropicale, con la stagione dei monsoni che dura circa sette mesi e ha inizio ad aprile.
Lascia un commento