L’Etiopia vanta un’identità millenaria. È considerato infatti il più antico stato africano e può essere considerato per molti versi la culla dell’umanità. Il suo patrimonio culturale e religioso è immenso e non smette di affascinare e stupire i viaggiatori.
Basti pensare che uno dei primi testi in cui compare il nome dell’Etiopia è la traduzione greca del secondo capitolo della Genesi, oltre a essere citata nell’Iliade e nell’Odissea. La storia e la cultura dell’Etiopia è essenzialmente una cultura religiosa: ebraica e copta ortodossa.
Durante il medioevo i testi della chiesa ortodossa etiope fanno riferimento a rapporti tra l’Etiopia e Israele e la mitica Arca dell’Alleanza sarebbe stata trafugata dal figlio di Salomone e Saba, regina di Axum, per essere poi portata in Etiopia.
La stirpe reale etiope avrebbe dunque un’origine ebraica. In Etiopia vivono ancora i falascià, conosciuti anche con il nome di Beth Israel, Casa di Israele, ebrei neri le cui prime notizie risalgono al 600-700 dopo Cristo. Il regno d’Etiopia è quindi l’unico baluardo ebraico cristiano in tutta l’Africa e tutta l’arte e la cultura traggono linfa e ispirazione da tale origine.
Mentre infatti la scultura non può raffigurare immagini sacre, la pittura ne è invece caratterizzata, con colori molto forti e caldi e il cui tema tipico è l’incontro tra Re Salomone e la regina Saba. Chiese e affreschi ci raccontano di influenze bizantine e copte mentre i tratti occidentali che si incontrano si devono a un italiano, il pittore veneziano Nicolò Brancaleone.
L’architettura, in particolare a partire dal medioevo, è di tipo religioso con chiese con tre navate e absidi che trova l’espressione più bella, più completa, più appagante nel famoso complesso di chiese di Lalibela: risalenti al XII secolo, con pianta regolare, archi ampi, soffitti a cupolette e finestrelle con griglia a croce.
Quando si accennava all’Etiopia come culla dell’umanità non lo si faceva solamente in senso figurativo. Ramidus, lo scheletro di un australopiteco, è stato scoperto nei pressi di Addis Abeba da un archeologo giapponese così come la più giovane Lucy, per tanti anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia.
2 Commenti
Sono entrato in codesto sito con il presupposto di informarmi su fatti riguardanti la popolazione etiope ♂️ e ho soddisfatto là mio desiderio che ha timbrato il mio cuore per anni❤️GRAZIE♂️♂️♂️♂️♂️♂️♂️♂️♂️
Grazie!!