Benvenuti in una delle terre più estreme e misteriose del Pianeta, un luogo che è sinonimo di deserto nella sua accezione più pura: visitiamo insieme il Kalahari. È il sesto deserto più grande del mondo e si sviluppa su circa 900.000 chilometri quadrati suddivisi tra Namibia, Congo, Angola, Zambia, Botswana e Sudafrica.
Il Kalahari è un luogo magico e leggendario, una terra di sole rovente e vento implacabile. Il suo nome deriva dalla lingua locale kgalagadi e significa luogo senza acqua. Ma la definizione non è propriamente corretta. Le precipitazioni annuali sono infatti superiori alla media dei deserti del Pianeta. Tuttavia, il Kalahari si caratterizza per una massa di sabbia talmente imponente che l’acqua penetra immediatamente nel sottosuolo.
Da questo punto di vista, il Kalahari è la più grande distesa ininterrotta di sabbia della Terra. A livello naturale si tratta di un territorio particolare. La flora è relativamente sviluppata, con numerose piante e alberi il principale dei quali, l’acacia erioloba, è endemico della regione e rappresenta l’elemento principale del paesaggio.
Le imponenti dune di sabbia rossa nascondono fiumi che compaiono e scompaiono a seconda delle stagioni. L’unico corso d’acqua del Kalahari è l’Okavango. Il deserto è infatti parte dell’immenso bacino dell’omonimo fiume, che nasce dalle montagne e muore nel deserto.
Le condizioni particolari del Kalahari hanno determinato l’evoluzione di una fauna autoctona, decisamente ricca, che si è adattata nel corso dei secoli al clima estremo, rovente di giorno e gelido di notte. Un esempio è il leone del Kalahari, più longilineo rispetto ai suoi “colleghi” del resto dell’Africa e caratterizzato da una grande criniera.
A livello sociale il Kalahari è la terra dei san, fiero popolo nomade che da sempre vive qui tramandando tradizioni millenarie.
Il Kalahari si può visitare nel corso di un viaggio in Namibia, partendo da Windhoek e proseguendo poi per il deserto del Namib.
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