State organizzando un viaggio in Myanmar? Bene, siete nel posto giusto!
Oggi parliamo di attrazioni, informazioni utili e curiosità della Birmania insieme al nostro Andrea!
Il nostro collega che si occupa della programmazione di viaggi in Myanmar ha visitato il Paese diverse volte portando con sé ogni volta nuove emozioni e impressioni.
Lo abbiamo intervistato.
Quando hai visitato per la prima volta il Myanmar? Quante volte hai visitato il Paese?
Sono stato la prima volta in Myanmar nel 2009, quando ancora il Paese era isolato e sotto embargo totale, in quanto governato dalla dittatura militare. Sono tornato subito dopo la rivoluzione democratica di Aung San Suu Kyi, nel 2015 e poi in altre 3 occasioni, per un totale, al momento, di 5 volte.
Parliamo di un Paese molto grande e ricco di luoghi da visitare, ci torno sempre volentieri anche perché ogni volta trovo nuove aeree da esplorare, magari da poco aperte al turismo, oppure località già conosciute che in breve tempo hanno assunto un volto diverso e che quindi meritano una nuova ispezione.
Come è cambiato il Paese nel corso degli anni?
Il Myanmar ha attraversato in pochi anni una fase storica di grande cambiamento, passando da un lungo periodo di potere in mano alla giunta militare a una forma, seppur acerba, di governo democratico. Questo passaggio ha generato un rapido cambiamento nella vita del Paese, non solo come ovvio in campo politico, ma anche in termini sociali, economici e culturali.
Ora la gente birmana sta imparando cosa significhi la democrazia, comincia a distinguere tra il concetto di libertà e quello di anarchia, in varia misura sta scoprendo pregi e difetti dell’economia di mercato e a gestire il gigantesco flusso di informazioni provenienti dal resto del mondo attraverso internet e l’immancabile smartphone.
Qual è l’attrazione da visitare assolutamente?
Sono infiniti i siti e i monumenti che il Myanmar offre al visitatore, ogni giorno del proprio viaggio è diverso da quello precedente e ogni volta è una nuova scoperta: dalla pagoda Shwedagon di Yangon alla piana archeologica di Bagan, dalle grotte di Pindaya a quelle di Monywa, suggestive mete di pellegrinaggio buddista, dalle spiagge di Ngapali al lunghissimo ponte in tek presso Mandalay, è davvero difficile scegliere cosa escludere da un itinerario di viaggio in Myanmar.
Ma se proprio devo citare una tappa immancabile, direi il lago Inle, un luogo unico al mondo, dove i paesaggi, la natura e l’umanità della gente non ha eguali altrove.
Il tuo itinerario preferito?
Il mio itinerario ideale unisce le località più conosciute di Yangon, Bagan, Mandalay e del lago Inle con alcune tappe un po’ meno frequentate quali Kyaktyio, Monywa, Pindaya, Kakku, Segar, Loikaw, Moulmein.
Concluderei con qualche giorno di relax balneare a Ngapali e, se mi avanza tempo, farei un “salto” nella nuova capitale Napidaw, una città semivuota creata dal nulla dai militari, con strade enormi a 20 corsie, giganteschi edifici governativi e bizzarre repliche di monumenti situati altrove: un luogo surreale e per questo curioso, forse l’ultimo simbolo concreto della megalomania e dell’irrazionalità del vecchio regime dittatoriale.
Cosa ti piace di più del Myanmar e cosa invece non ti piace?
Amo la gente birmana, il loro modo di fare gentile e sereno, l’atteggiamento semplice e ospitale, l’indole un po’ timida, ma sempre sorridente. Egoisticamente mi auguro che l’apertura al mondo esterno, all’economia consumistica e alla globalizzazione non contaminino questi tratti genuini del carattere birmano, come constatava Tiziano Terzani sottolineando che il regime militare nella sua drammaticità era riuscito a preservare il Paese dalle peggiori influenze del mondo occidentale.
Ciò che non sopporto del Myanmar è la passione esagerata dei giovani per il calcio europeo, per la musica rock e per la birra fresca (scherzo!)
Ci puoi raccontare un aneddoto di viaggio?
Legandomi alla passione di molti giovani locali per il calcio e per la birra, mi ricordo una volta in cui accompagnavo un gruppo di persone over 60 durante un viaggio in Myanmar. La guida era un ragazzo birmano, appassionato appunto di calcio, che raramente si perdeva una partita di Champions League o di Serie A in televisione.
Dato che una sera si giocava Real Madrid-Milan mi invitò nella sua camera d’albergo sul lago Inle per vedere assieme l’incontro in TV. Il match fu emozionante, ma giocandosi alle 20.45 in Spagna, finimmo entrambi per trascorrere tutta la notte svegli: terminò 2 a 3 per il Milan, con goal di Pirlo e doppietta di Pato e alle 5 del mattino, al fischio finale dell’arbitro, ci trovammo a festeggiare, concludendo l’ultimo giro di birra proprio pochi istanti prima che suonasse la sveglia mattutina!!
Fortunatamente le escursioni al lago Inle avvengono con lunghi tratti a bordo di barche a motore, comodamente distesi su delle specie di sdraio: riuscimmo a dissimulare il sonno e a svolgere impeccabilmente il nostro lavoro, ma gran parte del merito fu di quei 2 esaltanti, adrenalinici goal di Pato!
Descrivi il Myanmar in tre parole
Affascinante, ricco di umanità e mai noioso.
Sono più di tre parole, ma rendono l’idea!
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