Se avete nostalgia del Sol Levante e delle sue affascinanti atmosfere vi consigliamo la lettura di Autostop con Buddha, di Will Ferguson.
Autostop con Buddha è il punto di vista di un ironico viaggiatore che rievoca il suo viaggio in Giappone seguendo itinerari atipici ed entrando in stretto contatto con i locali facendo l’autostop.
Will Ferguson, scrittore canadese e autore di libri di viaggio, con il suo Autostop con Buddha. Viaggio attraverso il Giappone ci coinvolge nelle sue divertenti avventure on the road, seguendo un filo narrativo che si sviluppa sulla sua personale esperienza di incontri con locali dalla personalità indimenticabile, a tratti bizzarra, che l’autore non manca di descrivere con affettuoso umorismo.
Dall’estremo sud verso l’estremo nord del Giappone, il protagonista-narratore è profondamente attratto dalle caratteristiche e contraddizioni di questa terra, tanto da mettersi in viaggio seguendo il flusso della meravigliosa fioritura del ciliegio, manifestazione della natura diventata simbolo nazionale, al fine di esplorarla nella sua essenza più autentica.
Come scrive Ferguson:
“Lo chiamano Sakura Zensen, il “Fronte dei Fiori di Ciliegio”, e ne monitorano l’avanzata con uno zelo che normalmente è riservato solo agli eserciti in marcia. Ogni sera i telegiornali forniscono un rapporto sull’avanzata, con mappe dettagliate che mostrano le prime linee, le linee secondarie e le percentuali di fiori in ogni singola area. “Oggi Shimabara ha raggiunto il trentasette per cento dei fiori sbocciati.
Non esiste altro luogo al mondo in cui la primavera arrivi con tanta teatralità quanto in Giappone. Quando sbocciano, i fiori di ciliegio colpiscono come un uragano. Ciliegi nodosi, che passano inosservati per la gran parte dell’anno, fioriscono in un baleno come fontane che si accendono all’improvviso.”
La narrazione del libro, che include anche passaggi informativi, quasi istruttivi, sui costumi nipponici, non manca però di riflessioni a tratti suggestive, come potete notare dal passo appena citato, che ci forniscono un’immagine nitida dei paesaggi che incontrano gli occhi dell’autore, e carica di quelle emozioni forti che si proverebbero viaggiando in Giappone.
Interessanti dialoghi, divertenti equivoci, aneddoti, curiosità linguistiche e culturali animano questo resoconto di viaggio, fornendoci non solo preziosi spunti che solo un viaggiatore appassionato potrebbe regalarci, ma strappandoci anche diversi sorrisi durante la lettura, come ad esempio in questo colorito passo:
E come molti occidentali, faccio confusione anche tra “umano” (ningen) e “carota” (ninjin), cosa che una volta ha suscitato parecchi sguardi perplessi, in occasione di un monologo che tenni a Tokyo sui vantaggi della globalizzazione, durante il quale dichiarai con entusiasmo: “Io sono una carota. Voi siete una carota. Tutti noi siamo carote. Finchè ci ricorderemo la nostra comune condizione di carote, tutto andrà nel migliore dei modi”.
Siamo sicuri che la lettura di questo libro possa farvi vivere un’esperienza metaforica in Giappone interessante e diversa dal solito, oltre che a farvi conoscere aspetti autentici della cultura locale con una leggerezza discreta e ricca di un umorismo ingenuo, che cela grande rispetto e meraviglia.
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