Cosa c’è di meglio di un libro di viaggio, magari scritto oltre 700 anni fa, per inebriarsi di atmosfere orientali millenarie? Sfogliamo insieme Il Milione, di Marco Polo.
Se conoscete già Il Milione, opera miliare della letteratura di viaggio, risalente al 1298 circa, una rilettura vi farà nuovamente brillare gli occhi come le pietre preziose che commercializzavano in Oriente. Mentre se non vi siete ancora concessi il piacere di leggerlo, vi forniamo un’istantanea in questo articolo. Scommettiamo che lo aggiungerete alla lista degli amici di carta?
Come qualsiasi buona analisi che si rispetti, cercheremo anche noi di essere esaustivi quanto più possibile: partiamo quindi dalle prime parole con cui il libro si presenta al lettore, cioè dal titolo, “Il Milione”, che cela qualche controversia sul significato originario.
Sebbene, infatti, possa rimandare immediatamente a una cifra numerica, è più probabile che Il Milione si riferisca al prenome usato dalla famiglia di Marco Polo, ovvero Emilione, il quale attraverso fenomeni linguistici dell’epoca, pare si sia trasmutato in Milione, appunto.
Originariamente l’opera era costituita da annotazioni diaristiche, rielaborate poi sotto forma di trattazione letteraria dal cantastorie Rustichello da Pisa, conosciuto da Marco Polo durante gli anni trascorsi in carcere, e revisionato successivamente dallo stesso Marco Polo.
Ma arriviamo alla parte più interessante. Il Milione è letteralmente un diario di viaggio che contiene il resoconto degli spostamenti intrapresi da Marco Polo, insieme a suo padre e suo zio, mercanti viaggiatori veneziani, in Estremo Oriente, per individuare nuove reti commerciali verso l’Asia. Nel 1260 i tre mercanti veneziani si diressero verso l’Oriente, con l’intento di innestare rapporti commerciali tra l’Europa e l’impero mongolo, con un sacco di pietre preziose raccolte dai maggiori mecenati di Venezia e lettere papali da offrire alla corte di Kublai Khan, allora imperatore della Cina.
Marco Polo trascorse ben 17 anni in Cina, dove venne a contatto con la ricchissima cultura, la religione buddhista e il sistema burocratico. Ma quello che davvero lo affascinò fu toccare con mano le preziosità esotiche così tanto decantate in Occidente: seta, monete, rotoli di carta, spezie.
Il Milione è considerato un capolavoro della letteratura di viaggio poiché unisce alla trattazione personale dell’autore importantissime informazioni geografiche, storiche, etnografiche, politiche, scientifiche e culturali dell’Asia, che lo rende di fatto una fonte di conoscenza enciclopedica dal tono narrativo-avventuroso. Marco Polo, infatti, correda dati e informazioni di carattere tecnico con impressioni e giudizi personali, oltre a digressioni e flashback.
Il libro ci fornisce una fotografia d’epoca commentata sulle terre dell’Estremo Oriente, descrivendo minuziosamente l’itinerario compiuto dai tre mercanti veneziani su quella che, secoli dopo, verrà battezzata come Via della Seta.
Lascia un commento