Contrariamente al nome, la festa dei Dia de los Muertos è una delle celebrazioni più allegre e colorate del Messico, un’autentica esplosione di gioia. Scopriamo di più.
È la festa più importante e famosa del Messico.
Nel corso dei decenni ha oltrepassato i confini nazionali e oggi si celebra in tutto il Sud America, in Nord America e nelle comunità di messicani sparse nel mondo.
La festa ha origini antichissime, risalenti all’impero azteco e a quello maya. Ha inizio il 31 ottobre, dura due giorni ed è una celebrazione della vita.
Rispetto ad Halloween o al nostro “Giorno dei Morti”, infatti, i Dia de los Muertos festeggiano il ritorno degli spiriti di parenti e amici, che tornano a fare visita ai vivi il 2 novembre.
Per questo motivo la parola d’ordine è divertimento e allegria.
In tutto il Messico per due giorni si assiste a danze, balli e grandi banchetti a ogni ora del giorno e della notte, naturalmente con costumi tradizionali e abiti colorati.
Per l’occasione vengono inoltre allestiti altari, dove trovano spazio piatti tipici per rifocillare gli spiriti e numerosi oggetti simbolici.
In alcuni paesi è inoltre usanza passare la notte al cimitero, ma anche qui tutto è all’insegna del divertimento e dello stare insieme.
Una delle tante tradizioni dei Dia de los Muertos è quella di dipingersi il volto per assomigliare alla Calavera Catrina. È la signora dei morti, con il suo teschio e il grande cappello a fare da cornice, la cui origine risale però “solo” agli anni ’10 del ‘900.
I Dia de los Muertos rappresentano in un certo senso l’essenza più autentica della società messicana, infatti nel 2008 è stata inserita tra i Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità Unesco.
Una splendida celebrazione da vivere almeno una volta nella vita.
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