Facciamo viaggiare la mente per qualche istante in posti molto lontani, con gli occhi sognanti e la curiosità che ci prende per mano. Andiamo alla scoperta di Sossusvlei.
Oceano Atlantico, costa della Namibia. L’infinito tappeto di dune rossastre che disegnano il deserto del Namib. Ci siamo quasi, affiniamo il focus ed eccola: la riserva faunistica più ricca del continente, lo splendido Parco nazionale di Namib-Naukluf. Ora inquadriamo finalmente il protagonista di questa avventura: Sossusvlei.
Sossusvlei è un nome con un significato ben preciso: in afrikaans “lei” designa il pantano, ovvero il terreno coperto di fango e acque stagnanti, mentre “sossus” corrisponde a “fiume cieco”. Insieme questi due termini si riferiscono alla dispersione delle acque del fiume Tsauchab proprio in questa zona. Sossuvlei è un’area caratterizzata da un paesaggio desertico di una bellezza mozzafiato e dalla cromaticità interrotta da qualche pozza d’acqua semi asciutta, la cui composizione salina crea scie bianche sul suolo.

C’è chi lo ha paragonato a un quadro impressionista che prende vita davanti ai nostri occhi: un territorio roccioso e desolato, quasi lunare, punteggiato da una timida vegetazione, che si estende fino a tuffarsi in gigantesche dune di terracotta, il cui colore rossastro si deve all’ossidazione della componente ferrosa della sabbia, in un infinito gioco di contrasti che si fondono armoniosamente, generati da vivaci pennellate di tutte le tonalità di colori caldi. Le gigantesche dune, alcune delle quali detengono il primato mondiale, raggiungono altezze vertiginose, fin sopra i 200 metri dal suolo, come Big Daddy che si innalza al cielo per ben 380 metri.
Ci si aspetterebbe, a questo punto, che Sossusvlei fosse arido e inospitale per la vita. Tutt’altro: grazie alle correnti orientali che trasportano in quest’area polveri e nutrienti, e grazie ai venti occidentali che portano umidità, favorendo la crescita della vegetazione, si è sviluppata una fauna ricca di insetti, rettili, piccoli mammiferi, struzzi e uccelli; mentre la flora comprende i tipici alberi dell’acacia dai rami intrecciati e altre specie adatte a questo tipo di suolo e clima.
L’eternità conservata in ogni singolo granello di sabbia delle giganti dune di terracotta la si percepisce per la perdita di cognizione del tempo che si avverte in quest’area, e per il silenzio che sembra appartenere ad una dimensione sacrale e che regna sovrano, ricordandoci, ancora una volta, l’immensità della natura.
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