Quando si pensa città di Potosì in Bolivia, nella mente si materializzano immediatamente due associazioni: una legata alla più lucente tra le ricchezze minerarie del mondo, l’argento, l’altra alla contemplazione di orizzonti interminabili, che mai si potrebbero scorgere da nessun’altra parte, grazie alla vertiginosa altitudine di 4.090 su cui sorge, altezza che la rende di fatto una delle città più alte del Pianeta.
E a rendere omaggio alla preziosità di questo gioiellino sudamericano ci ha già pensato la lingua spagnola coniando l’espressione linguistica “Valer un Potosí” corrispondente al detto italiano “valere una fortuna”, e l’UNESCO, che lo ha eletto Patrimonio dell’Umanità nel 1949.
Potosí conta oltre 167.000 abitanti ed è situata nella provincia boliviana di Tomás Frías, chiamata così in memoria di Tomás Frías Ametller, presidente della Bolivia negli ultimi anni dell’Ottocento.
La città è sorvegliata dal magnifico Cerro Rico (monte ricco), la miniera d’argento più grande del mondo, risorsa primaria della popolazione. La scoperta di questo monte gigantesco è avvenuta durante il periodo coloniale, quando i conquistadores iniziarono lo sfruttamento delle risorse territoriali e l’estrazione dell’argento dalle profondità di Cerro Rico. Rapidamente, vista la preziosità all’epoca dell’argento, dall’insediamento nacque Potosí e, altrettanto rapidamente, raggiunse fama a livello mondiale grazie ai suoi giacimenti preziosi.
Piccola curiosità: si dice che con tutto l’argento estratto dal Cerro Rico, dalla sua scoperta ai giorni nostri, si potrebbe costruire un ponte dalla Bolivia alla Spagna. Stima elaborata per rendere approssimativamente l’idea della quantità sproporzionata di argento che l’uomo ha estratto dalla montagna nel corso della storia.
La bellezza rara di questa piccola città risiede nelle mura coloratissime delle sue abitazioni, provviste di graziosi balconcini in legno, nei palazzi di splendida architettura coloniale, così come nel centro storico, che risente dello stesso stile, e nelle numerose chiese, dalla fisionomia elegante.
Tra i monumenti architettonici più affascinanti spicca la famosa Casa Nacional de la Moneda, in cui la presenza delle sale di esposizione, del museo di Mineralogia e della pinacoteca forniscono una quantità di testimonianze preziosissime, tra carte geografiche, documenti illustrati, monete, riproduzioni e quadri, che ricostruiscono le radici storiche della città e raccontano di come la forza lavoro della sua antica popolazione, impiegata nell’estrazione dell’argento, abbia contribuito a forgiare l’impero spagnolo.
Camminare per i vicoli di Potosí significa inebriarsi di storicità, godersi la tranquillità di una piccola realtà cittadina lontana e non poter fare a meno, per l’altezza del posto, di fissare un cielo azzurrissimo, senza nuvole, non più così astratto e talmente vicino da poterlo quasi toccare con un dito.
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