I monasteri del Tibet orientale sono un concentrato di fede e devozione, testimonianza della storia millenaria della regione e delle sue affascinanti caratteristiche. Il Tibet orientale corrisponde all’antica provincia dell’Amdo, che oggi comprende le province cinesi del Qinghai e del Gansu. È una delle regioni più remote dell’area, un grande deserto scarsamente popolato abitato da antiche popolazioni tibetane e minoranze cinesi.
Aperto agli stranieri solo nel 1998, il Tibet orientale ospita alcuni tra i più affascinanti monasteri buddhisti (e non solo) della regione himalayana. Il più importante è il celebre monastero di Kumbum. Situato nel centro di una rigogliosa vallata punteggiata di boschetti, il monastero è stato costruito nel 1577 su un terreno sacro. Secondo la tradizione, infatti, qui nacque Je Tsongkhapa, maestro buddhista fondatore della scuola dei berretti gialli.
Il villaggio di Huzhu ospita invece il suggestivo monastero di Gunlung e il tempio del Cavallo Bianco. A poca distanza si trova il villaggio di Ledu, dove è possibile ammirare il monastero di Qutan, costruito nel 1392. L’edificio, edificato su modello del Palazzo Imperiale di Pechino, ospita numerose reliquie e straordinari dipinti murali.
Proseguendo verso la cittadina di Tongren si trovano alcuni splendidi esempi di fede e devozione, come il monastero di Longwo Si, risalente al 1300, mentre nel villaggio di Guomari si possono visitare il Lower e Upper Wutun Monastery.
Il nostro viaggio alla scoperta dei monasteri del Tibet orientale si conclude con una piccola chicca: il monastero di Wangjia, uno dei più importanti monasteri Bon della regione. Il culto Bon è l’antichissima religione autoctona del Tibet, risalente all’era pre-buddhista.
Un vero tuffo nella storia millenaria della regione e un ottimo modo per concludere un itinerario straordinario nel cuore dell’Asia.
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