Oggi torniamo indietro nel tempo e visitiamo la Persia con gli occhi e le parole dei grandi viaggiatori della storia. Allacciate le cinture! L’Iran è un Paese affascinante, una terra che da sempre colpisce i visitatori per le sue straordinarie bellezze. Dal fascino di Persepoli a Isfahan, da Shiraz alla capitale Teheran, l’Iran è sicuramente una destinazione da visitare almeno una volta nella vita.
Qui si respira ancora l’atmosfera dell’antica Persia, qui si possono ammirare testimonianze di una civiltà leggendaria. Sono tantissimi gli esploratori del passato che si sono avventurati alla scoperta della Persia.
Cominciamo con un dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi, il nostro Marco Polo. Nel suo viaggio di 24 anni verso l’oriente visitò numerose città e luoghi della Persia, un caleidoscopio di suggestioni che trascrisse nel suo celebre manoscritto Il Milione. Ci piace in particolare una citazione su Saba, la città dei Re Magi. Eccola qua:
“In Persia è la città ch’è chiamata Saba, da la quale si partiro li tre re ch’andaro adorare Dio quando nacque. In quella città son soppeliti gli tre Magi in una bella sepoltura, e sonvi ancora tutti interi con barba e co’ capegli: l’uno ebbe nome Beltasar, l’altro Gaspar, lo terzo Melquior. Messer Marco dimandò più volte in quella cittade di quegli III re: niuno gliene seppe dire nulla, se non che erano III re soppelliti anticamente.”
Un altro grande esploratore della Persia fu Don García de Silva Figueroa, diplomatico spagnolo e primo occidentale a visitare le rovine di Persepoli.
Proseguiamo il nostro viaggio in compagnia di Jean-Baptiste Tavernier, mercante di gemme e grande viaggiatore vissuto nel XVII secolo. Tavernier ci ha lasciato in dono un libro, Les Six Voyages de Jean-Baptiste Tavernier, in cui racconta le sue avventure in giro per il mondo allora conosciuto. Visitò numerose località della Persia e rimase colpito in particolare da Isfahan.
Francese era anche Jean Chardin, gioielliere e scrittore, che ci ha lasciato in eredità numerosi scritti dei suoi viaggi nell’antica Persia. Chardin rimase colpito in particolare dalla città di Tabriz, nel nord dell’attuale Iran, che così descrisse:
“Il n’y en a point en Perse, où l’on puisse mieux vivre, ni plus délicieusement, ni à meilleur marché qu’à Tauris.”
Dall’Inghilterra arrivava invece Anthony Shirley, che all’alba del XVII secolo raggiunse la Persia da Venezia con l’obiettivo di promuovere i commerci tra i due Paesi.
Concludiamo il nostro viaggio con il pittore scozzese Robert Ker Porter. Nel corso del suo lungo viaggio Porter visitò Teheran, Isfahan e Shiraz, di cui ci ha lasciato in eredità numerosi disegni e schizzi, una testimonianza di grandissimo valore.
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