Le missioni gesuitiche della Bolivia sono una straordinaria testimonianza della storia coloniale della Bolivia e dell’intero Sud America. Nel corso di un viaggio in Bolivia non si possono non visitare le missioni gesuitiche.
Il perché è presto detto: sono un mix unico al mondo di architettura cristiana e tradizioni locali, dove la vecchia Europa incontra il nuovo mondo dando forma a qualcosa di assolutamente inedito.
Le missioni gesuitiche della Bolivia sono state costruite tra il 1696 e il 1760 nell’area di Chiquitania, nel dipartimento di Santa Cruz, nella regione orientale del paese.
Rappresentano un modello unico di progettazione, basato sulle città ideali teorizzate dai filosofi del sedicesimo secolo.
Indipendenti e autosufficienti, le missioni erano basate tutte sulla stessa pianta, che prevedeva le abitazioni situate su tre lati e gli edifici comuni come la chiesa e le scuole sul quarto lato.
Gli interni dei templi erano riccamente decorati con sculture, decorazioni e affreschi basati su suggestioni cristiane e indigene.
Oggi si possono ancora ammirare e visitare le missioni di San Francisco Javier, Concepcion, Santa Ana, San Miguel, San Rafael e San José.
A differenza delle altre missioni presenti in tutto il Sud America, le missioni boliviane continuarono a esistere anche dopo l’espulsione dei gesuiti dal continente nel 1767.
Patrimonio dell’Umanità Unesco, le missioni ricoprirono un ruolo importante nella storia della Bolivia coloniale e permettono di comprendere a fondo l’identità sociale e culturale del paese.
Il mix unico di architettura cristiana e tradizioni indigene le rende un caso più unico che raro nel paesaggio sudamericano. Grandi tesori tutti da scoprire e proteggere dalle insidie del tempo e della storia.
Le missioni gesuitiche sono comodamente raggiungibili da tutte le principali località di viaggio della Bolivia.
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