Rientrati nel dedalo di arcipelaghi del Canale Murray, sbarchiamo dalla nave delle Cruceros Australis alla Baia Wulaia sulla costa orientale dell’isola Navarino. Siamo nei luoghi della grande avventura oceanica.
L’isola fa parte del Comune di Cabo de Hornos, appartenente alla Regione di Magellano e dell’Antartide Cilena.
Qui il 23 gennaio 1833 il capitano Fitz Roy e il naturalista Charles Darwin incontrarono per la prima volta gli indigeni Yaghan. Leggiamo nel diario di Darwin: «Jemmy era adesso in una regione che gli era ben nota e guidò le barche in una tranquilla e graziosa baia, chiamata Woollya, circondata da isolette, ognuna delle quali, come ogni promontorio, aveva il suo nome indigeno particolare».
Le colline boscose spruzzate di neve e le isole che fronteggiano la costa creano una serie interminabile di minuscoli lagune, seni e golfi, dove gli Yaghan pescavano.
Un edificio giallastro è quanto resta del centro studi sorto per ricordare la visita di Darwin, mentre più lontano su un’elevazione un cippo ricorda il passaggio della HMS Beagle durante la fatidica crociera intorno al mondo durata cinque anni.
Meno di trent’anni dopo il passaggio di Darwin la baia sarebbe divenuta tristemente nota per il massacro di otto missionari che stavano dicendo messa. Anche dietro a questo, come ad altri analoghi incidenti, c’era uno dei tanti malintesi interculturali che hanno costellato la storia della colonizzazione.
Qualcuno dice che a guidare gli assassini fosse quel Jemmy cui accenna Darwin e la cui storia è legata a doppio filo al Beagle e ai suoi viaggi. Nel 1830 era stato prelevato come ostaggio, in seguito al furto di un’imbarcazione. Portato in Inghilterra, aveva imparato l’inglese e si era convertito al cristianesimo. L’anno dopo venne riportato dal Beagle in Patagonia, ma, quando alcuni mesi dopo Darwin e Fitz Roy tornarono a Wulaia, lo ritrovarono piuttosto malridotto e poco integrato con la sua tribù. Dice il naturalista che si rifiutò di tornare in Inghilterra solo per non perdere la «giovane e affascinante moglie», Lassaweea.
Il personaggio avrebbe avuto un futuro in letteratura, ispirando scrittori come Bruce Chatwin e Michael Ende. La storia di Fitz Roy e di Jemmy Button è narrata da Harry Thompson in un libro divenuto un best seller in inghilterra: Questa creatura delle tenebre.
Franco Brevini
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della Sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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