Nel cuore dello stato indiano di Karnataka si trovano due splendidi siti archeologici poco conosciuti ai turisti: Belur e Halebidu.
Belur e Halebidu sono due piccole cittadine che conservano importanti testimonianze della dinastia Hoysala. L’impero Hoysala governò sull’India meridionale e sull’attuale stato di Kerala per circa 400 anni, dal X al XIV secolo.
L’interesse verso questa dinastia è dovuto principalmente al loro lascito nel campo dell’arte e dell’architettura. Ciò che caratterizza lo stile Hoysala è l’attenzione ai dettagli. I muri esterni dei templi Hoysala, infatti, sono riccamente decorati con pietre lavorate, sculture e fregi.
I maggiori esempi dell’arte Hoysala si trovano nelle cittadine di Belur e Halebidu. Belur fu la prima capitale dell’impero, che fu poi spostata a Halebidu, città che rimase capitale per circa 150 anni.

A Belur sorge il tempio di Chennakesava, commissionato dal sovrano Vishnuvadhala per celebrare un’importante vittoria contro i Chola. Il re voleva un tempio straordinario, perciò fu scelto lo stile Hoysala, una novità per la regione.
La costruzione del tempio di Belur proseguì dopo la morte del sovrano e fu ultimata dai suoi successori: per completare il tempio furono necessari ben 103 anni. Seguendo lo stile Hoysala, il tempio presenta una finitura molto dettagliata e sfiora i 40 metri di altezza.
Ogni giorno, al tempio, viene celebrata una puja, uno dei rituali più importanti dell’induismo. Nella cittadina di Halebidu si trova il più grande tempio costruito dalla dinastia Hoysala: il tempio di Hoysalesvara che sopravvisse alle distruzioni delle armate del sultanato di Delhi.
Il tempio, che richiese più di 80 anni per essere edificato, non fu mai completato. È dedicato a Shiva e presenta due santuari oltre a un grande toro Nandi situato nella sala che precede il sancta sanctorum.
Il tempio è circondato da statue che rappresentano diverse divinità ed è decorato da fregi scolpiti in maniera meticolosa, secondo la tradizione Hoysala.
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