Una delle più gravi incognite con cui dovettero misurarsi gli equipaggi durante le prime navigazioni oceaniche furono le popolazioni incontrate lungo la rotta.
Incomprensioni, equivoci e furti erano all’ordine del giorno e producevano repentine esplosioni di violenza, che comportavano quasi sempre un pesante tributo di sangue.
Del cannibalismo dei popoli del Nuovo Mondo, fin troppo spesso agitato come prova della loro barbarie, toccò comunque fare esperienza a diversi navigatori.
Un truce episodio è descritto da Amerigo Vespucci in un brano della famosa lettera al Soderini, in cui descrive il suo terzo viaggio in America del 1501-02. Dopo una fortunosa traversata, la spedizione portoghese approda alle coste del Brasile, dove uno dei marinai è catturato e ucciso dagli indigeni. «Stavano già le donne facendo pezzi del Cristiano, e ad un gran fuoco che avean fatto, lo stavano arrostendo a vista nostra, mostrando i molti pezzi e mangiandoseli».
Gli equipaggi non tardarono a scoprire quanto le idealizzazioni maturate in Europa potessero rivelarsi ingannevoli e rischiose. L’idea che negli arcipelaghi dei mari del Sud vivessero popoli consegnati a una felice condizione edenica circolò nella cultura illuministica.
Vagheggiando quel lontano «paradis polynésien» e la sua prisca gens mortalium di oraziana memoriaVoltaire studiava addirittura il tahitiano, rammaricandosi di non potersi imbarcare verso quelle le isole felici.
Ma se nella realtà i nativi non corrispondevano ai buoni selvaggi tratteggiati da un sedentario filosofo. nella maggior parte dei casi non erano neppure i feroci antropofagi paventati con orrore nel vecchio mondo.
All’origine degli scontri con i locali stavano quasi sempre le differenze culturali, aggravate dalla mancanza di una lingua in cui comunicare. E non contribuiva certo a migliorare i rapporti l’avidità dei conquistatori, per non parlare della protratta astinenza sessuale delle ciurme.
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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