Tutto cominciò con lo sfruttamento del cloruro di sodio, che risale all’età ptecolombiana, quando le popolazioni Muiscas già utilizzavano il sale per i loro scambi commerciali.
La zona di Bogotà ne è ricca e ancora oggi provvede al fabbisogno del 40% delle risorse nazionali. Ma quella che dal 2007 è considerata la prima meraviglia della Colombia, la cattedrale di sale di Zipaquirà, è il frutto anche della profonda religiosità di questo popolo. Negli anni Novanta l’antica miniera di sale venne trasformata in un santuario mariano grazie all’opera di architetti, scultori e semplici minatori.
Ancora oggi il visitatore non immagina cosa lo attenda quando, seguendo un tunnel inclinato, si immerge nelle viscere della miniera. Il percorso verso uno dei più importanti santuari cattolici del Paese è scandito da una Via crucis e ad ogni stazione si incontra una croce di sale fantasiosamente scolpita.
La sapiente illuminazione e la musica sacra diffusa creano un clima mistico, che prepara all’apparizione della famosa cattedrale della Madonna del Rosario.
Ci troviamo a 180 metri di profondità e l’edificio è lungo 75 metri. La superficie complessiva è di 8500 metri. Un’enorme croce di 16 metri sovrasta l’ambiente più importante, sormontato da una cupola retta da colonne.
Per costruire questo insolito capolavoro sono state impiegate oltre 250 mila tonnellate di sale. Dalle piccole cappelle e dagli altarini votivi eretti dai minatori per invocare la protezione della Vergine in un lavoro particolarmente pericoloso siamo passati a questo monumentale edificio, che i colombiani considerano con orgoglio come una delle sette meraviglie del mondo.
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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