Il cinema può far cambiare la percezione di un luogo, arricchendolo o impreziosendolo di nuovi dettagli fino ad allora sconosciuti ai nostri occhi da intenditori, un processo davvero strano che ci permette di farci catapultare con la mente a luoghi lontani scoperti magari prima sullo schermo e poi di persona.
Prendiamo Ouarzazate. Si tratta di una piccola cittadina del Marocco che si è espansa negli anni ’20 sotto il dominio francese divenendo, in quegli anni, un centro militare e amministrativo. Da allora la città ha subìto un reale cambiamento trasformandosi in una cittadina moderna.
Ouarzazate è divenuta celebre grazie alla letteratura perché citata nel libro La maledizione del diamante fiorentino di Rolf Ackermann, pubblicato nel 2010. Andando a ritroso negli anni ci si accorgerà di come questa cittadina sia divenuta celebre, al grande pubblico, grazie al cinema. Nelle immediate vicinanze di Ouarzazate si trovano gli Atlas Corporation Studios, luogo dove furono girati celebri produzioni come Lawrence d’Arabia, Kundun e, ultimo ma non meno importante, il Tè nel deserto.
Adesso che è stato svelato questo arcano la vostra mente divagherà a questi film e alle sue scene e forse riaffioreranno alla vostra memoria alcuni dettagli di questa cittadina, simbolo di un mondo esotico quanto moderno.
Paesaggi divenuti perfetti sfondi di film memorabili che traggono ispirazione dalla storia di questo paese e di questa stessa cittadina, così rara e unica. Ne è esempio l’Hotel Dar Ahlam, situato ai margini del deserto, la cui struttura è situata nella kasbah. Un luogo incantato dove è stato girato, nel 2006, il film Le colline hanno gli occhi.
Ma le Hollywood marocchine sono due: oltre a Ouarzazate, il piccolo villaggio di Ait Benhaddou. Una cittadina magica che rappresenta la seconda mecca cinematografica del Marocco, luogo mistico che ha fatto da sfondo a film quali Il Gladiatore, Il trono di spade e La Mummia.
Luogo scelto da grandi produzioni cinematografiche proprio per la sua bellezza. Dovete sapere che il villaggio di Ait Benhaddou, caratterizzato da una particolare fortificazione, traducibile con il termine arabo ksar, è Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Perdendoci in questi luoghi surreali, divenuti celebri grazie al grande schermo, realtà e finzione si fonderanno tra loro, trasformati e metabolizzati nella nostra mente come sfondi di pellicole che hanno segnato la storia del cinema.
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