Sono una popolazione unica nel suo genere, conosciuti come grandi scalatori e depositari della più autentica cultura dell’Himalaya: conosciamo da vicino gli Sherpa.
Gli amanti della montagna conoscono bene questo nome. È sinonimo di grandi imprese, dei grandi 8.000 della Terra, di forza fisica e resistenza. Il termine Sherpa oggi è utilizzato per indicare i capi spedizione e gli accompagnatori delle scalate dell’Himalaya.
Ma gli Sherpa sono anche e soprattutto un popolo. Il nome significa uomini dell’est. Gli Sherpa sono infatti originari del Tibet e nel corso dei secoli si sono spostati verso il Nepal, un fenomeno migratorio che si è ulteriormente accelerato dopo l’occupazione cinese del Tibet nel 1950.
Gli Sherpa condividono con le popolazioni tibetane i tratti somatici e la spiritualità. Oggi sono concentrati nell’area orientale del Nepal, in particolare nella regione del Khumbu e nella valle di Rolwaling.
Nati come agricoltori e pastori, gli Sherpa hanno iniziato a “interessarsi” alle grandi vette solo all’inizio del ‘900, accompagnando i primi alpinisti alla scoperta degli 8.000.
Nel corso dei decenni sono diventati il simbolo stesso della montagna, grazie al loro fisico robusto e alla capacità di adattarsi all’assenza di ossigeno: un elemento unico che li ha resi oggetto di studio in tutto il mondo. Gli Sherpa non sono solo portatori, come spesso erroneamente si crede.
Tracciano itinerari, battono nuove piste, coordinano le spedizioni con una capacità tecnica e organizzativa decisamente unica. La crescita importante (e incontrollata) del turismo di alta quota ha portato agli Sherpa un notevole benessere, che tuttavia ha comportato una crescita delle disparità sociali e la perdita di alcuni tratti tradizionali.
Nonostante ciò, questo popolo rimane il custode delle grandi vette e cerca di assicurare il rispetto della natura, ad esempio attraverso la rimozione dei tanti (troppi) rifiuti lasciati dai turisti lungo le piste.
E naturalmente gli Sherpa sono famosi per le grandi imprese, dal leggendario Tenzin Norgay (che insieme a Edmund Hillary conquistò la vetta dell’Everest nel 1953) al gruppo che il 16 gennaio 2021 ha raggiunto per la prima volta la vetta del K2 in pieno inverno.
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