State organizzando un viaggio in Nepal e avete bisogno di maggiori informazioni?
Nessun problema, qui trovate info utili per un trekking in Himalaya!
Oggi diamo la parola ad Antonio Curtabbi, co-fondatore di Earth Viaggi e grande esperto di alpinismo, che ci porterà alla scoperta dei grandi 8.000 del Pianeta.
Parlaci del trekking in Himalaya: quali sono gli itinerari principali?
Senza dubbio l’itinerario più battuto è quello dell’Everest, che porta alla valle del Khumbu e da qui al campo base o al Kala Patthar.
Da quest’ultimo si gode di una vista magnifica su più 8.000 contemporaneamente.
Un altro itinerario molto bello è il giro dell’Annapurna, il primo 8.000 scalato dall’uomo.
Il trekking permette di visitare villaggi tradizionali e di immergersi nello stile di vita antico della regione.
Esistono poi itinerari più particolari, come il Mustang, o ancora il trekking nell’alto Dolpo, uno dei luoghi più remoti dell’area: un percorso di 21 giorni, attraverso vallate immense, nel silenzio più totale. Non abbiamo incontrato nessuno per diversi giorni.
Quali sono i consigli utili per chi si avvicina per la prima volta al trekking in un’area come questa?
Il consiglio più importante è pianificare al meglio quando andare. Nell’arco dell’anno ci sono due finestre principali.
Il periodo pre-monsonico va da aprile a maggio, quando viene organizzata la maggior parte delle spedizioni sull’Everest.
Il periodo post-monsonico va da ottobre a dicembre, quando il tempo è migliore: il cielo è terso e difficilmente ci sono perturbazioni anche se le temperature sono piuttosto rigide. Esistono poi delle aree che si possono visitare anche ad agosto, come il Mustang.
Quali sono le cose importanti da sapere e preparare prima di un viaggio di questo tipo?
È fondamentale essere preparati. Non è necessario un allenamento specifico, l’importante è essere abituati a camminare ed avere una buona forma fisica.
I nostri trekking non sono particolarmente impegnativi, si cammina generalmente due-tre ore al mattino e altrettanto al pomeriggio.
Naturalmente è necessario un abbigliamento adeguato per affrontare il trek e il giusto spirito di adattamento.
L’altitudine può creare problemi? Ci sono controindicazioni?
Il mal di montagna varia da persona a persona. C’è chi si adatta senza problemi e chi ha bisogno di qualche giorno per acclimatarsi.
Comunque noi prevediamo di salire gradualmente e di dormire sempre a una quota più bassa rispetto a quella massima raggiunta durante il giorno. Generalmente poi affrontiamo un dislivello di circa 300 metri al giorno, per permettere al corpo di abituarsi all’altitudine.
Non ho mai avuto problemi con i gruppi che ho accompagnato, anche se la nostra organizzazione è pronta ad affrontare qualsiasi eventuale emergenza.
Le tue esperienze personali: quali sono i ricordi più belli che un viaggio nella regione è in grado di regalare?
La prima volta che vedi l’Everest al tramonto dal Kala Patthar, quando la luce inonda il paesaggio, è uno spettacolo unico al mondo, indimenticabile.
Qui la natura è veramente incredibile, regala emozioni straordinarie. Ma sono tante le cose che porti con te dopo un trekking in Himalaya: gli incontri con le persone e con gli abitanti del posto, i villaggi sperduti nelle vallate.
Ricordo, per esempio, l’incontro nell’alto Dolpo con l’attore protagonista del film “Himalaya, l’infanzia di un capo”, Thinle.
Poi ci sono le grandi sorprese: mia moglie è riuscita a vedere il leopardo delle nevi, un caso più unico che raro.
Lascia un commento