Nel mondo della cultura le gerarchie non sempre ricalcano le strade del potere. E così può accadere che i vincitori, che hanno conquistato e dominano una nazione, ne siano in realtà dominati dal prestigio culturale superiore.
Ne sapevano qualcosa già i romani, che avevano soggiogato l’Ellade, ma il barbarico vincitore non aveva saputo resistere al fascino di una cultura di antico prestigio. La diagnosi l’aveva fornita Orazio nel secondo libro delle Epistole. «Graecia capta ferum victorem cepit», cioè «La Grecia conquistata conquistò il fiero vincitore».
Ma anche la Grecia sarebbe stata a propria volta rapita dal mondo dell’Oriente. Non è forse vero che l’ellenismo nacque dall’incontro delle grandi tradizioni greche esportate anche da Alessandro Magno con i fermenti delle civiltà orientali? Il fenomeno non finì lì e riguardò proprio il nostro Paese durante il Rinascimento. Gli eserciti stranieri che percorrevamo l’Italia, saccheggiando il suo patrimonio, decretavano la finis Italiae.
La Penisola cadeva sotto il dominio degli invasori. Ma nel frattempo la nostra cultura poteva contare su una simbolica rivalsa, se l’arte italiana poté godere da allora a livello internazionale di un indiscusso primato culturale. Lo disse benissimo il filosofo tedesco Gottfried Wilhelm Leibniz parafrasando Orazio: «L’Italia conquistata da Francesi e Tedeschi, conquistò a sua volta Francia e Germania e portò la dolcezza di una vita migliore».

Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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