L’editore e autore britannico John Murray fu uno dei pionieri nella stesura e nella diffusione di guide turistiche alla fine del XIX secolo, all’alba cioè della nascente industria dei viaggi, specialmente inglese ed europea.
Nel suo “A Handbook for Travellers in India, Burma, and Ceylon” del 1906 si sofferma sulla Birmania e definisce The Strand come “l’albergo più raffinato ad est del canale di Suez”: nonostante sia trascorso più di un secolo da allora, la definizione usata da Murray si addice tuttora al più iconico e affascinante hotel di Yangon.
The Strand prende il nome dalla via di Yangon in cui è ubicato, al 92 di Strand Road, nel cuore della ex-capitale della Birmania, a ridosso del fiume e dell’attracco dei traghetti: chi desidera trascorrere una o più notti immerso in un’atmosfera coloniale d’altri tempi e allo stesso tempo farsi coccolare dal lusso e dal comfort contemporaneo, The Strand è l’albergo giusto per un’esperienza assolutamente indimenticabile.
La sua architettura in stile ottocentesco richiama alla mente i fasti coloniali, quando la Corona britannica dominava questa porzione di mondo e personalità del calibro di Rudyard Kipling, William Somerset Maugham ed il futuro re Edward VIII sorseggiavano un tè nel suo bar o passeggiavano al fresco dei suoi colonnati.
Ancora oggi i muri bianchi dello Strand, posti su tre soli piani, e le sue inconfondibili dodici colonne rappresentano un simbolo di Yangon, immutabile da più di cent’anni nonostante i cambiamenti sociali, le rivoluzioni politiche e la crescita demografica che la città ha subito nell’ultimo secolo.
Al fascino dei tempi passati, sprigionato dagli arredi in legno di mogano e dai pavimenti in marmo candido che si trasforma in parquet di teak nelle 32 suites, si uniscono le immancabili comodità moderne, in una gamma che va dalla tv al plasma al wi-fi, dal centro benessere alla piscina, passando dalla discreta presenza di personale multilingue altamente preparato e in grado di fornire agli ospiti un servizio accurato e di qualità.
In un interessante libro del 2006, intitolato “The Most famous Hotels in the World: The Strand Yangon”, lo scrittore e giornalista viennese Andreas Augustin ripercorre l’interessante storia dell’albergo, dalla sua inaugurazione nel 1901 al suo completo rinnovamento nel 1993, soffermandosi sui momenti di maggior sfarzo in epoca post-vittoriana a quelli più bui e decadenti come durante l’occupazione giapponese nel 1942, in seguito all’indipendenza della Birmania nel 1948 e in occasione del colpo di stato militare nel 1962.
Di tutta la sua lunga storia, merita un accenno l’origine dell’albergo, origine che possiamo far risalire alla metà dell’Ottocento e che traccia un sottile filo addirittura tra la Persia e la Birmania. Verso la metà del XIX secolo, infatti, nacquero ad Isfahan, duecento chilometri circa a sud di Tehran, in Iran, i fratelli Martin, Tigran, Aviet and Arshak Sarkies, di origini armene.
Come oggi, anche all’epoca Isfahan vantava una ricchezza culturale ed architettonica senza eguali nel Medio Oriente, frutto di un vasto patrimonio di monumenti, palazzi, moschee, piazze, ponti e caravanserragli.
Uno scenario totalmente diverso rispetto a quello che i fratelli Sarkies, dediti al commercio di caviale tra il Mar Caspio e l’Oriente, trovarono durante i loro viaggi a Singapore e a Penang (località dell’attuale Malesia): nel 1820 Stamford Raffles aveva appena fondato la colonia di Singapore e le condizioni di vita erano ancora molto carenti e disordinate, in particolare non esistevano sistemazioni di livello qualitativo sufficiente ad accogliere il crescente numero di commercianti che giungevano in questa strategica isola situata sulle rotte tra l’Europa e l’estremo Oriente.
Fu così che i fratelli Sarkies colsero l’opportunità imprenditoriale di aprire a Penang un primo albergo convertendo una casa locale (The Eastern, nel 1884) a cui ne seguì un secondo (The Oriental) ed un terzo a Singapore (The Raffles, nel 1887).
Quando gli Inglesi conquistarono la Birmania nel 1886 i fratelli Sarkies si erano ampiamente scordati del commercio di caviale, specializzandosi piuttosto nel settore alberghiero di alto livello: fu così che nel 1896 Aviet e Tigran sostituirono l’imprenditore britannico John Darwood ai lavori di costruzione di un albergo di lusso a Rangoon, rispettando l’impronta architettonica vittoriana del progetto originario.
Cinque anni più tardi fu inaugurato The Strand Hotel Yangon, “the finest hostelry east of the Suez”.
Photo-credit: The Strand Yangon
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