Perché i persiani hanno sviluppato proprio qui il più grande impero dell’antichità? Perché un terzo dell’Iran è costituito da un altipiano e in estate, grazie alla quota, la temperatura non è troppo soffocante.
Altrimenti come avrebbe potuto il poeta Hefez cantare la piacevolezza del clima di città come Esfahan e Shiraz?
In compenso in inverno il clima è piuttosto rigido e la neve può scendere anche abbondante. Ma le rovine di Persepoli e la tomba del mitico Ciro il Grande sotto la neve sono indimenticabili.
Anche in inverno, tuttavia, l’azione del sole libera subito i versanti esposti a sud. La strada verso Yadz percorre vallate desertiche contornate da cime di oltre 2000 metri. Tra Esfahan e Natanz si incontrano le rovine di un importante caravanserraglio, che risale al XIX secolo.
La grandiosità dei numerosi locali coperti, che offrivano un ricovero alle carovane in viaggio sugli itinerari della via della seta, documenta l’importanza del sito. Intorno il deserto è percorso da mandrie di dromedari, sorvegliate a distanza da un pastore in motorino.
Qua e là si incontrano ancora città fantasma, come quella di Abyazan, abbandonata una cinquantina di anni fa. Poco lontano, a Milanjerd, un castello difendeva l’abitato dalle incursioni dei predoni.
È un mondo che parla la stessa lingua delle Mille e una notte. Lotta contro la distruzione del tempo, ma fino a quando?
Franco Brevini
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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