A poca distanza dalle meraviglie del Taj Mahal si trova una città simbolo della storia dell’India: Fatehpur Sikri, capitale dell’impero moghul per un pugno di anni. Nello stato dell’Uttar Pradesh, nel nord dell’India, si può ammirare una curiosa e sfortunata cittadina, frutto di un colossale errore di valutazione. Stiamo parlando di Fatehpur Sikri, una delle testimonianze più importanti di architettura moghul, un piccolo gioiello di stile e bellezza.
La città è stata costruita nel 1569 dall’imperatore Akbar ed è stata capitale dell’impero dal 1571 al 1585, prima che la casa regnante si spostasse prima a Lahore e poi ad Agra. La storia non ha mai chiarito (che noi sappiamo) la ragione per cui si è deciso di costruire la nuova capitale dell’impero proprio in questa regione.
Tanto per cominciare, l’area soffre di scarsità d’acqua. La sicurezza della città era inoltre minacciata dalle costanti rivolte delle popolazioni delle regioni confinanti, rendendo Fatehpur Sikri un luogo decisamente pericoloso.
Per questi motivi venne abbandonata pochi mesi dopo il suo completamento per iniziare un lento e inesorabile declino tra le pagine della storia.
Situata su una ripida collina di roccia, Fatehpur Sikri è un piccolo capolavoro di architettura, che riflette il gusto personale dell’imperatore per la progettazione e l’urbanistica. Akbar voleva trasformare la città in una sorta di Persepoli in salsa indiana, facendo così rivivere lo splendore dell’architettura persiana.
Gli edifici sono costruiti in pietra e terra rossa e sono circondati da un grande muro di difesa. Al centro della città spicca il palazzo simbolo, la moschea Buland Darwaza, che con i suoi 50 metri di altezza ne sintetizza pienamente la grandiosità.
Oggi Fatehpur Sikri è una bellissima attrazione tutta da scoprire e da vivere, respirando tra le strade il profumo lontano di una città tanto elegante quanto decisamente sfortunata.
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