Oggi parliamo di architettura del Myanmar, un affascinante paese la cui storia e tradizioni hanno influenzato profondamente la progettazione degli edifici. Il Myanmar è conosciuto come la terra del milione di pagode. L’architettura del Myanmar trova infatti la sua massima espressione negli edifici religiosi, presenti praticamente ovunque in tutto il paese.
La profonda spiritualità, unita all’isolamento che ha caratterizzato il Myanmar per oltre 50 anni, ha permesso la conservazione di splendidi luoghi di culto.
Emblema dell’architettura del Myanmar è Bagan, la leggendaria città dei 10.000 monumenti, così come l’imponente pagoda di Shwedagon di Yangon, l’edificio religioso più grande del paese.
Anche i monasteri buddhisti meritano senza dubbio una visita per il loro stile unico e peculiare, dove si respira una storia millenaria di spiritualità.
Il Myanmar è da sempre caratterizzato da conflitti interni, che nei secoli passati si è tradotto in guerre decennali. Oggi i palazzi delle antiche case reali sono stati in parte distrutti, alcuni sono stati ricostruiti e possono essere visitati, ad esempio il palazzo reale di Mandalay, realizzato in tek.
Espressione più autentica dell’architettura del Myanmar è Yangon, che ospita il maggior numero di edifici coloniali dell’intero sud est asiatico. Piccoli e grandi gioielli interamente in legno che rendono davvero unico il centro della città.
Come tutte le metropoli della regione, anche la skyline di Yangon è oggi caratterizzata da grandi grattacieli ultramoderni. Sugli antichi palazzi coloniali vigila comunque lo Yangon Heritage Trust, a tutela del passato della città.
Ma l’architettura del Myanmar trova forma anche nelle palafitte dei villaggi di pescatori, così semplici eppure così perfettamente incastonate nel paesaggio. Oppure nelle piccole case degli agricoltori immerse nella natura, a testimoniare la splendida bellezza di un paese che oggi si appresta a vivere un nuovo futuro.
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