Rapa Nui, Moai: poche parole come questa evocano il sapore della lontananza. Il nome indigeno della minuscola Isola di Pasqua sperduta nell’Oceano Pacifico sudorientale e le famose statue monolitiche che accolgono il visitatore con il loro mistero parlano di esotismo, leggenda, avventura.
Riconoscibili per le loro teste grandi e sproporzionate rispetto ai corpi, queste statue sono uno degli elementi più riconoscibili della cultura e della storia dell’isola.
I Moai furono creati dal popolo Rapa Nui tra il 1250 e il 1500 d.C. Si ritiene che rappresentino gli antenati defunti, che venivano venerati e ricordati per proteggere e benedire le comunità locali. Questi monumenti simboleggiavano anche il potere e l’autorità delle famiglie o clan che li commissionavano.
Le statue variano in altezza da meno di un metro a oltre 10 metri, con il più alto, chiamato Paro, che misura circa 10 metri e pesa 82 tonnellate. Scolpiti in tufo, una roccia vulcanica relativamente morbida, o fatti di basalto, trachite e scoria rossa, i Moai sono principalmente posizionati su piattaforme cerimoniali chiamate ahu, che si trovano spesso lungo la costa dell’isola.
Il mistero circonda tuttora il trasporto delle statue dalla cava di Rano Raraku, dove la maggior parte furono scolpite, alle loro piattaforme cerimoniali. Diverse ipotesi sono state proposte, fra cui il ricorso a tronchi di legno usati come rulli, l’impiego di slitte o addirittura tecniche ingegnose per far camminare le statue.
L’abbattimento di quasi tutti i Moai, mostra quanto siano stati aspri i conflitti tribali. Negli ultimi due secoli la maggior parte è stata rimessa in piedi e restaurata e oggi forma la più singolare attrazione della piccola isola.
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
Lascia un commento