Il sole sta sorgendo sul Guatemala. Le cime imponenti dei templi di Tikal sfolgorano già nella prima luce rosata, mentre nella giungla si addensano ancora le ombre della notte.
C’è qualcosa di magico e di misterioso nel più grande complesso di costruzioni che la civiltà maya ci ha lasciato. Osservo questi ripidi edifici piramidali, con le scalinate che si innalzano verso il cielo e le terrazze, da cui lo sguardo si perde verso gli orizzonti verdeggianti della foresta tropicale.
Il famoso Tempio del Gran Giaguaro, con la facciata scolpita con figure di felini e uomini, è un imponente monumento alla potenza e all’eleganza del popolo Maya, mentre il Tempio del Sole, con i suoi alti pilastri e le aeree terrazze, celebra la spiritualità e l’adorazione del sole.
Costruita nel rispetto dei codici che riflettevano le credenze cosmiche dei Maya, la città visse il suo periodo di splendore tra l’VIII e il IX secolo dopo Cristo. Nonostante il moltiplicarsi degli studi, un velo di mistero continua ad avvolgere la sparizione di questo popolo, che occupò ampie aree dell’America centrale. Tikal venne abbandonata ben prima dell’arrivo degli Spagnoli e ancora oggi non sappiamo esattamente perché.
Le popolazioni locali conoscevano il sito, ma le prime testimonianze scritte risalgono al 1696, quando il frate spagnolo Andrés de Avendaño y Loyola si imbatté negli alti templi nel corso dei suoi viaggi nella foresta per evangelizzare i maya. Ma solo nel 1848 la spedizione del governatore Modesto Méndez rivelò Tikal al mondo. L’apertura del sito al pubblico avvenne nel 1955 e nel 1979 venne dichiaro dall’Unesco Patrimonio dell’umanità.
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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