Patagonia, Argentina. Un luogo simbolo dell’intera America Latina, una destinazione affascinante che ha stregato generazioni di viaggiatori e di turisti, di scrittori e di artisti, da Bruce Chatwin a Paul Theroux al nostro Giorgio Bettinelli.
La Patagonia evoca spazi immensi e terre di incomparabile bellezza, ghiacciai e città di frontiera.
“La Patagonia! E’ un amante difficile. Lancia il suo incantesimo. Un’ammaliatrice! Ti stringe nelle sue braccia e non ti lascia più”
(Bruce Chatwin, In Patagonia).
Il deserto della Patagonia è la settima area desertica più grande al mondo, con una superficie complessiva di 673.000 chilometri quadrati. Abitato fin dalla preistoria, il deserto della Patagonia ha conosciuto uno sviluppo demografico a partire dal 19° secolo grazie alle ondate di immigrazione provenienti dall’Europa, che hanno trasformato l’intera area dando notevole impulso all’economia e all’integrazione con il governo centrale di Buenos Aires.
Il deserto si caratterizza per un clima piuttosto rigido, con temperature medie comprese tra i 3 e i 12 gradi. Ciò è dovuto in particolare alla presenza delle Ande a ovest che fungono da ostacolo alle correnti miti provenienti dall’Oceano Pacifico.
La conformazione del terreno è piuttosto eterogenea e la flora è quella caratteristica dei sistemi desertici, con la presenza di una maggiore vivacità e abbondanza di specie vegetali lungo i confini settentrionali del deserto verso le rigogliose pampas. Per quanto riguarda la fauna, a dispetto delle rigide condizioni di vita la Patagonia ospita numerose specie animali, come la civetta, il nandù, il guanaco, l’armadillo, il puma e l’iguana.
E’ terra di contrasti e di scenari mozzafiato, dagli immensi spazi desertici ai vulcani andini fino ai ghiacciai della Terra del Fuoco.
Foto: Argentina.travel
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