Lo chiamano Paro Tsechu ed è uno dei festival più importanti e celebri di un Paese come il Bhutan, celebre in tutto il mondo per i suoi pittoreschi festival, da Thimpu, a Ura, a Bhumtang.
Si tiene nella città di Paro e di solito cade nel mese di marzo o aprile, a seconda del calendario lunare bhutanese. È un festival religioso e culturale, che celebra la tradizione buddista locale e onora Guru Rinpoche, il fondatore del buddhismo tantrico e la figura religiosa più venerata del Bhutan.
Siamo in uno dei più remoti luoghi del mondo, dove l’Occidente non è ancora riuscito a vincere la battaglia della modernizzazione e dove domina un ordine ancora rigidamente teocratico. A Paro si celebra la vittoria del buddismo sulle antiche credenze e la trasvolata del Guru Rimpoche, giunto aggrappato alla moglie, trasformata in tigre volante.
Le danze mascherate, conosciute come Cham, sono uno dei momenti salienti del Paro Tsechu. Dalle valli più remote scendono nella cittadina contadini e pastori vestiti a festa e non c’è occasione migliore per ammirare i costumi tradizionali. Ciò che più colpisce il viaggiatore occidentale è vedere come una cerimonia religiosa possa trasformarsi in una gioiosa festa popolare, in cui chi viene da lontano scambia notizie, danza, mangia, prega. Sacro e profano sono qui uniti in un intreccio indissolubile.

Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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