C’è un angolo nel Nord dell’ Etiopia, al di fuori delle normali rotte turistiche, che è talmente particolare e spettacolare da essere inserito nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. E’ il Parco Nazionale dei Monti Simien.
Questa catena montuosa, le cui cime più alte superano i 4000 metri, ha avuto origine ben 40 milioni di anni fa, quando numerose eruzioni vulcaniche hanno fatto sgorgare dalle viscere della terra la lava che ha creato il massiccio.

Millenni di erosione hanno poi fatto il resto, la lava che ha creato il massiccio.
Millenni di erosione hanno poi fatto il resto, modellando le montagne come ci appaiono oggi, con pareti scoscese, gole profonde, pinnacoli e canaloni. Il nostro trekking percorre i sentieri che attraversano questo tavolato, al limite dell’altopiano a picco sulle sconfinate pianure sottostanti.





Ai panorami di struggente e incredibile bellezza, paragonati per maestosità al Grand Canyon americano, si aggiunge un habitat unico, in cui vivono specie di animali endemiche tra cui il babbuino gelada, lo stambecco del Semien e il lupo etiopico.



Il trekking, superando passi e valichi e raggiungendo i picchi più alti della catena, si snoda in remote valli solcate da ruscelli e fiumi con cascate d’acqua cristallina, dove sorgono villaggi i cui abitanti vivono da sempre seguendo il ritmo della natura.



Un mondo ancestrale, legato a un’agricoltura di sussistenza, che emoziona e stupisce.
I Monti Simien non sono però gli unici luoghi dell’Etiopia del Nord inseriti nella lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco.
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