Esattamente un secolo fa veniva realizzato il primo giro del mondo. A portarlo a termine fu una squadra di piloti americani dell’Air Service, antenato dell’aeronautica statunitense. Il viaggio del 1924 fu più lento di quello di Jules Verne.
Durò infatti non 80, ma 175 giorni, nel corso dei quali vennero superati 42.400 km, volando da est a ovest attraverso Pacifico, Asia, Europa e Atlantico.
Era stato appositamente costruito un aereo, il Douglas World Cruiser, un biplano monomotore, con caratteristiche precise: affidabilità, sicurezza, autonomia e dotazioni da idrovolante per eventuali ammarraggi.
Era lungo dieci metri, pesava duemila kg e poteva volare a 200 km all’ora. La sua autonomia era di 3500 km. Gli equipaggi viaggiavano in postazioni scoperte, soffrendo tutti i disagi delle condizioni climatiche che incontravano. Alla fine la velocità media risultò di solo 117 km all’ora.
L’impresa si mosse nell’aprile 1924, dopo una cerimonia nei pressi di Seattle, nella quale in epoca di proibizionismo si brindò solo con acqua. La rotta muoveva verso ovest e i guai cominciarono subito con il meteo. Era l’inverno più rigido degli ultimi dieci anni e uno degli aerei precipitò in Alaska.
L’equipaggio si salvò, ma occorsero giorni prima che potessero fare avere loro notizie.
Non ci furono altri incidenti di rilievo, se non la perdita di un velivolo in seguito a un ammarraggio presso le Faer Oer sulla via del ritorno. Alla fine, sei mesi e sei giorni dopo la partenza, due degli aerei decollati riuscirono a completare il viaggio, atterrando di nuovo in America.
Celebrando i cinquant’anni dell’impresa Peter Bowers, un giornalista americano esperto di aeronautica ha dichiarato: «La grandezza di quel volo, in termini di studi preliminari, ingegneria, supporto logistico, addestramento degli equipaggi, cooperazione tra servizi, autorizzazioni diplomatiche, abilità e determinazione è quasi direttamente paragonabile ad un allunaggio di oggi».
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
Lascia un commento