C’è un viavai di elefanti sulla salita verso Amber Fort, uno strano insieme di architetture indù e musulmane asserragliato sopra una collina.
Forse è sul cesto di uno di questi poderosi animali che conviene compiere la salita verso una delle principali attrazioni della famosa «città rosa», Jaipur, la capitale del Rajasthan.
Celebrata per le sue sontuose architetture, riserba numerose altre sorprese al viaggiatore, a partire dal Hawa Mahal, il «Palazzo dei Venti». Una tradizione di sospetto stampo maschilista vuole che le sue molteplici finestre siano state progettate per permettere alle donne, di cui sarebbe nota la curiosità, di osservare e spettegolare sulle celebrazioni pubbliche senza essere viste.
E se l’India è famosa per i suoi osservatori astronomici, progettati per misurare il tempo, la posizione delle stelle e i movimenti dei pianeti, il più grande è il meglio conservato è il Jantar Mantar di Jaipur, costruito dal maharaja Sawai Jai Singh II nella prima metà del XVIII secolo.
Forse anche l’emblema della città e in una certa misura dell’India intera lo dobbiamo a quel maharaja, che con il City Palace, eresse un vasto complesso in cui si fondono stili architettonici indù, musulmani e coloniali. Andateci al mattino o nel tardo pomeriggio.
L’atmosfera è indimenticabile e non c’è niente di meglio prima di immergersi nell’atmosfera vivace dei mercati, lo Johari Bazaar e il Bapu Bazaar.
Ha scritto una quarantina di libri pubblicati dai maggiori editori, insegna all’università, è editorialista del Corriere della sera, ha scalato migliaia di cime sulle Alpi e fuori, ha viaggiato ai quattro angoli del mondo. Ed è amico di Earth Viaggi.
Franco Brevini inizia la sua collaborazione con il nostro sito, dove alternerà i suoi racconti sui viaggi che ha compiuto a riflessioni sul muoversi nel mondo ieri e oggi.
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