Abbiamo già introdotto in passato il tema dei Patrimoni Unesco presenti in Perù. In questa occasione vogliamo approfondire, in particolare, la conoscenza della città sacra di Caral.
Caral è la più antica testimonianza urbana del Perù e delle Americhe: risale, infatti, al periodo tardo arcaico delle Ande centrali, parliamo di circa 5.000 anni fa, e per comprenderne meglio l’importanza basta pensare che si sviluppò quasi contemporaneamente alle grandi civiltà della Mesopotamia, dell’Egitto, dell’India e della Cina.
Dislocata nella valle di Supe, Provincia di Barranca, la città sacra di Caral si estende per oltre 66 ettari a circa 200 chilometri di distanza da Lima. Nella sua maestosità e imponenza questo sito archeologico colpisce soprattutto per l’ottimo livello di conservazione, per la progettazione dello spazio e per alcuni elementi architettonici.
Il complesso urbano è composto da piattaforme di pietra monumentali, campi circolari infossati nel terreno e sei grandi strutture piramidali. La città fa parte dei 18 insediamenti urbani presenti nella regione e si pensa che il suo modello architettonico sia stato utilizzato, per altri piani urbanistici, dalle civiltà andine che crebbero e caddero nel corso dei quattro millenni successivi.
Il ritrovamento da parte di esperti archeologi di un quipu – insieme di cordicelle annodate tra loro, utilizzate per calcoli astronomici, formule magiche, ma anche per descrivere sommariamente avvenimenti storici – attesta il grado di sviluppo e la complessità della civiltà di Caral. La forma di organizzazione sociale e politica della civiltà Caral costituì la base per le strutture politiche tipiche delle civiltà delle Ande Centrali con l’unica differenza che, rispetto a quest’ultime, si sviluppò in totale isolamento, raggiungendo comunque un alto grado di sviluppo.
Per questi e molti altri motivi l’Unesco decise, nel 2009, di riconoscere la valenza storica e culturale della città inserendola nella lista dei Patrimoni dell’Umanità.
Lascia un commento