L’Etiopia è la testimonianza più genuina della storia millenaria dell’Africa, una storia all’interno della quale si intrecciano le culture di tutto il Pianeta: prendiamo per esempio Lalibela. Situata nel nord dell’Etiopia a circa 600 chilometri dalla capitale Addis Abeba, Lalibela è stata costruita nel tardo dodicesimo secolo dall’imperatore Gebre Mesqel Lalibela.
Lalibela trascorse una parte della sua giovinezza in Terra Santa: dopo la conquista di Gerusalemme da parte dell’esercito di Saladino nel 1187, decise di costruire una città nel suo paese natale che potesse in qualche modo diventare il nuovo centro della civiltà cristiana.
Fu così che Lalibela, la Gerusalemme d’Africa, venne fondata dove un tempo sorgeva il villaggio di Roha. I primi europei a scoprire la città (gli esploratori portoghesi Piero da Covilha e Francisco Alvares) rimasero letteralmente sbalorditi nel trovarsi di fronte a un capolavoro di architettura nel cuore dell’Etiopia.
Il complesso di Lalibela ospita undici chiese interamente costruite in pietra locale. Tutti gli edifici presentano caratteristiche comuni, come le catacombe sotterranee e un articolato sistema di canali idrici collegati tra di loro.
Le chiese sono state costruite secondo un preciso e moderno piano geometrico. Il fiume Giordano, naturale reminiscenza di Gerusalemme, si trova al centro del complesso. Sulla sponda nord si trovano le chiese di Biete Medhani Alem, Biete Mariam, Biete Maskal, Biete Denagel e Biete Golgotha Mikael. A sud sono situate le chiese di Biete Amanuel, Biete Qeddus Mercoreus, Biete Abba Libanos, Biete Gabriel Raphael, Biete Lehem e Biete.
Oggi Lalibela è Patrimonio dell’Umanità Unesco ed è il secondo luogo di pellegrinaggio dell’Etiopia dopo Axum. A Lalibela si respira il profumo inebriante della storia millenaria dell’Africa, un’esperienza di pura spiritualità che rappresenta l’essenza di un viaggio in Etiopia.
Lascia un commento