Dallo sguardo e dalla penna di uno dei maggiori scrittori contemporanei è nato un diario di viaggio che ci trasporta in un attimo in una terra misteriosa, ostica e quanto mai affascinante: leggiamo insieme “Patagonia Express. Appunti dal sud del mondo” di Luis Sepúlveda.
Luis Sepúlveda è uno scrittore, poeta e attivista cileno. Nipote di un anarchico andaluso fuggito in Sud America e nato mentre i suoi genitori erano in fuga a seguito di una denuncia per motivi politici. Dopo aver vissuto in Russia e in Bolivia, Luis Sepúlveda tornò in Cile ed entrò a far parte della guardia personale del presidente Allende, fino al colpo di Stato di Pinochet, dopo il quale fu arrestato e torturato. Uscì dal carcere e iniziò a girare il mondo, sempre spinto da motivazioni politiche.
“Patagonia Express. Appunti dal sud del mondo” è il prodotto di uno dei suoi viaggi. In realtà, il viaggio in Patagonia è un progetto nato dall’incontro con Bruce Chatwin con l’obiettivo di ripercorrere le orme dei fuorilegge Butch Cassidy e Sundance Kid.
Sepúlveda comincia il proprio viaggio a bordo del traghetto Colono che solca le acque del Sud America e punta al limite meridionale della Patagonia cilena.
Le persone e i paesaggi incontrati dallo scrittore cileno finiscono appuntati sulla sua agenda e arrivano a noi come se ce li avessimo di fronte.
La Patagonia si specchia sui volti e sulle caratteristiche dei suoi abitanti, che Sepúlveda descrive come al limite tra realtà e leggenda.
Queste descrizioni si allontanano e si scontrano con l’immaginario del lettore europeo che tuttavia si trova inevitabilmente incuriosito da questa terra così lontana.
Così la Patagonia arriva a noi non solo grazie ai suoi abitanti, ma anche tramite gli odori, i cibi e le bevande che Sepúlveda sperimenta in prima persona.
“Patagonia Express. Appunti dal sud del mondo” non è solo un libro, ma un biglietto di sola andata che Luis Sepúlveda ci porge per navigare “nella notte australe verso la fine del mondo”.
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