È uno dei libri più importanti dedicati all’Africa, uno sguardo lucido e disincantato sul continente più antico del Pianeta: leggiamo insieme Ebano, di Ryszard Kapuscinski. Oggi non parliamo di un libro di viaggio nel senso classico del termine. Ebano, di Ryszard Kapuscinski, non è propriamente una lettura leggera e sognante. Ma partiamo dall’inizio. Kapuscinski è stato un giornalista e scrittore polacco tra i più prolifici della sua generazione. Nel corso della sua carriera ha viaggiato in lungo e in largo per il mondo, in particolare in Africa, raccontando quasi mezzo secolo di storia del ‘900.
“La prima cosa che colpisce è la luce. Luce dappertutto, forte, intensa. Sole dappertutto.”
Ebano è una raccolta di oltre 30 anni di reportage in Africa, pubblicata in Italia nel 2000. Il primo viaggio nel continente Kapuscinski lo effettua nel 1957, per raccontare l’indipendenza del giovane Ghana. Da lì nel corso dei decenni ha toccato Sudan, Etiopia, Senegal, Liberia, Nigeria, Eritrea, Ruanda, Uganda per citare i passi principali del libro.
Il racconto di Kapuscinski è molto interessante perché racconta un periodo storico molto importante dell’Africa. Un periodo caratterizzato dalla fine del colonialismo e i primi esperimenti (spesso tragici) di indipendenza. Sullo sfondo la Guerra Fredda e i genocidi, le lotte tribali e i mercenari degli ex imperi europei.
Ebano è un libro lucido e sconvolgente, spietato nella sua analisi politica e sociale. Una narrazione coinvolgente dove il reporter mette al centro il suo punto di vista di giornalista proveniente dal blocco sovietico. Kapuscinski esplora aree mai toccate da un viaggiatore europeo, si muove spesso con mezzi di fortuna nelle regioni più remote e pericolose collezionando storie, racconti, esperienze, malattie e pericoli.
La sua è una narrazione disincantata dell’Africa, che coglie l’essenza di una terra dura e ostile, in costante precario equilibrio tra la vita e la morte. Ebano di Kapuscinski non è certo un libro per gli amanti dell’Africa da cartolina. È una testimonianza splendida e lucida, che non può non piacere ai veri amanti del viaggio nella sua espressione più autentica.
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