Visitare i monasteri del Tibet è il modo migliore per scoprire la più autentica cultura dell’Himalaya e le sue tradizioni: un’esperienza di pura spiritualità. I monasteri del Tibet sono parte integrante di questo luogo sospeso nel tempo, dove il cielo si tocca con un dito. In tutta la regione sono presenti tantissimi luoghi di culto, dai grandi templi ai piccoli santuari immersi nella natura e nel silenzio.
Partendo da Lhasa, cuore pulsante del Tibet e sede del leggendario Potala, si possono ammirare i monasteri di Sera Ganden e Drepung, quest’ultimo antica sede della scuola dei Berretti Gialli. Da qui non può mancare una visita al tempio di Jokhang e all’ex residenza estiva del Dalai Lama, il Palazzo di Norbulingka.
Da Lhasa ci si sposta verso sud, dove nei pressi del fiume Yarlong Tsangpo si trova il monastero di Samye, costruito nell’ottavo secolo da Guru Rimpoche su modello del monastero di Odantapuri in India. A Gyantze, un tempo una delle più importanti città del Tibet, si trova il centro monastico di Palkhor Choid e il celebre Kumbum, il più grande chorten della regione costruito secondo un disegno raffigurante un mandala. Le sue mura sono affrescate da 27.000 figure dell’iconografia buddhista.
Da Gyantze si passa a Shigatse, seconda città del Tibet, dove si può visitare il monastero di Tashilumpo, regno incontrastato del Panchen Lama, il secondo Buddha vivente. A Sakya si può invece ammirare il monastero di Bon Po, la cui caratteristica principale sono le pareti dipinte a strisce rosse, bianche e nere.
Per un’esperienza di alta quota ci si può infine dirigere a Rongbuk, a 5.150 metri, dove si trova il più alto monastero della regione dal quale si gode di una vista impagabile sulla parete nord dell’Everest.
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