Un luogo magico, leggendario, da molti considerato l’ombelico del mondo. Stiamo parlando di Rapa Nui, l’Isola di Pasqua, nel cuore dell’Oceano Pacifico. Tutti noi almeno una volta nella vita ne abbiamo sentito parlare, anche solo per il suo nome bizzarro.
L’Isola di Pasqua è un’isola vulcanica che si trova a circa 3.000 chilometri dalle coste del Cile, nel mezzo dell’Oceano Pacifico. A livello amministrativo è parte integrante del territorio cileno ed è uno dei luoghi più remoti al mondo.
In lingua locale è conosciuta come Rapa Nui, la grande roccia. Oggi conta circa 3.700 abitanti e l’origine della popolazione sarebbe polinesiana, giunta sull’isola in un periodo imprecisato tra il 900 e il 1600.
Ma la storia dell’Isola di Pasqua è avvolta nel mistero e nella leggenda, a partire dalle prime testimonianze degli esploratori europei nel XVII secolo.
Rapa Nui è (giustamente) famosa per i leggendari moai, i giganteschi busti di pietra che si possono ammirare in tutta l’isola e in particolare sulle coste. Sono presenti circa 600 moai, che secondo gli esperti rappresenterebbero statue di capi tribù, grazie al quale le persone possono entrare in contatto con il mondo dei morti.
Ma i moai non sono l’unica peculiarità dell’Isola di Pasqua. Gli abitanti del posto sono infatti gli unici del sud del Pacifico ad avere sviluppato una scrittura propria e indipendente, chiamata rongorongo.
A livello naturale l’Isola di Pasqua è contraddistinta da quattro vulcani, chiamati Poike, Rano Kau, Rano Raraku e Terevaka. La caratteristica vulcanica di Rapa Nui ha fatto sì che nel corso dei secoli la flora e la fauna si adattassero al territorio, dando vita a un ecosistema semplice ma affascinante.
L’Isola di Pasqua può essere visitata dal Cile con voli diretti da Santiago del Chile.
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